Cronaca

Bomba carceri in Puglia, “stanno aspettando il morto…”

Case circondariali sempre più al centro dell’attenzione, soprattutto al Sud e in Puglia in particolare dove la segreteria del sindacato autonomo polizia penitenziaria (Sappe) nonostante le rassicurazioni di intervento da parte dei vertici penitenziari, è stata costretta a tornare sulla drammatica situazione nelle carceri pugliesi, con i detenuti che diventano sempre più prepotenti, violenti e impuniti. Ancor più grave, bisogna ribadirlo, che i detenuti dopo le aggressioni agli agenti rimangano nelle celle dello stesso carcere, “prova provata”della mancanza di provvedimenti ritenuti indispensabili da chi poi deve garantire ordine e disciplina in quegli stessi istituti di pena. Di più: dimostrazione così chiara di debolezza che ridà fiato a chi esercita violenza e minacce quotidianamente, aumentando d’altra parte l’insofferenza della restante popolazione detenuta che, in mancanza di atti punitivi, si sente autorizzata a comportarsi in maniera altrettanto, se non ancora più violenta. Andiamo al sodo: a Taranto, mercoledì 13 aprile, un sottufficiale ha ricevuto un pugno da un detenuto che voleva cambiare il materasso. Sempre a Taranto il giorno dopo, un paio di detenuti si sono impossessati di due estintori a polvere e li  hanno scaricati in faccia ai poliziotti presenti, perché chiedevano pane integrale. Ma il viaggio nella violenza nelle nostre carceri continua: a Foggia un detenuto dell’infermeria durante l’ora d’aria – …e senza alcun motivo – sferrava un pugno al poliziotto di servizio, prendendolo anche a calci. Fortunatamente, sono intervenuti altri poliziotti, bloccando un’aggressione che fa il paio con quella in cui un altro detenuto ha colpito un sottufficiale, procurandogli escoriazioni sul viso. <<Sia chiaro, le carceri non sono conventi per suore orsoline, ma il Sappe torna a denunciare questi fatti/sintomo d’una situazione causata dalla carenza di poliziotti da un lato e dall’alto numero di detenuti, oltre il limite consentito, dall’altro>>, spiega Federico Pilagatti, segretario del sindacato di categoria. Peraltro proprio i numeri  di questi primi mesi 2022 sono peggiorati rispetto al 2021: 530 atti di autolesionismo; 5 suicidi; 92 tentati suicidi; 322 colluttazioni e ben 70 ferimenti. Inoltre i detenuti – dopo i fatti di Santa Mara Capua Vetere – hanno ricevuto il passaporto di intoccabilità, poiché loro possono continuare a porre in essere atti di violenza, mentre i poliziotti vengono messi puntualmente sotto la gogna mediatica, talvolta soggetti ad azioni punitive. <<Se le carceri pugliesi sono arrivate a questo punto è per colpe precise d’una politica penitenziaria che di fatto ha abdicato alla sicurezza, consentendo ai detenuti di fare quello che vogliono, a partire dalla “vigilanza dinamica”, altrimenti non si spiegherebbe il perchè negli ultimi vent’anni abbiano ridotto gli organici di circa seicento unità, aumentando il sovraffollamento di circa mille e duecento unità, in relazione ai posti disponibili>>, incalza Pilagatti. A Taranto un poliziotto penitenziario è stato ucciso, qualche tempo fa…che aspettino il morto, prima di correre ai ripari nei vari provveditorati e dipartimenti cui è stato chiesto, richiesto e stra-chiestoun intervento che sia un intervento, ma urgente e responsabile…

Francesco De Martino


Pubblicato il 16 Aprile 2022

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