Bomba fai da te: il pericolo doppio
Ci siamo. Meno di ventiquattr’ore e sarà 2016. In questo momento una speranza irriducibile eccita l’uomo della strada: Lo spumante è in fresco, i fornelli sono già accesi, il panno verde (ben stirato) è pronto ad accogliere al dopocena i patiti del sette e mezzo, delle poste e del mercante in fiera. Mancano solo i botti, categoria alla quale appartengono non pochi ordigni. I cultori del botto non concepiscono che quello ‘doc’, quello vietato : la bomba-carta. Ma la bomba-carta sta diventando sempre meno accessibile. Non bastassero i controlli asfissianti e la minaccia di gravi sanzioni, a mettere i bastoni fra le ruote sono ora prezzi vertiginosi : un botto che faccia parlare di sé nel raggio di un chilometro può sfiorare i mille euro. Allora si fa di necessità virtù. Sta spopolando il botto artigianal-domestico. Prodiga anche dei peggiori consigli, la Rete insegna come modificare petardi e prepararne di nuovi e potentissimi. Una cosa tutto sommato elementare, bastando un qualunque contenitore, una miccia e polvere da sparo. A parte elementari cautele, non servono competenze specifiche per realizzare il secondo e terzo elemento con l’impiego di materiali di facile reperibilità. Video più che esplicativi insegnano che chiunque è in grado di assemblare bombe rudimentali. Inutile dire che se già sono inaffidabili bombe-carta confezionate dai maestri pirotecnici, quelle fai-da-te si prestano alle più amare sorprese, soprattutto in fase di accensione ; e rimangono insidiose anche in caso di mancata esplosione (i tentativi di ‘rianimare’ petardi inesplosi hanno sulla coscienza il maggior numero di incidenti di questo tipo). Oltre che ad incauti sperimentatori questi aggeggi possono procurare danni seri alle cose. I vandali si divertono a sventrare cassette postali negli androni, a mandare a fuoco cassonetti, a distruggere i bagni nelle scuole, le marmitte delle auto in sosta… I vandali peggiori si divertono anche a tormentare gli innocenti. Non sono rari i casi di randagi ustionati e mezzi morti dalla paura per essersi ritrovati con un petardo acceso legato alla coda… Anche cani e gatti domestici possono ricevere danno dai botti, legali o no che siano. L’udito dell’animale è molto più sensibile del nostro e un’esplosione che a noi torni innocua può per essi tradursi in fonte di forte stress. Possono mordere, scappare, ruotare vorticosamente, perdere il controllo sfinterico… In casi estremi soffrono così tanto da arrivare a gettarsi nel vuoto se sono su un balcone. Una volta di più, per favore, basta con i botti, che siano fatti in casa o che siano in libera vendita. E’ una questione di civiltà.
Italo Interesse
Pubblicato il 31 Dicembre 2015