Brama vivere l’inetto a vivere
Pubblicato nel 1902, ‘L’immoralista’ procurò a Gide un successo quasi sgradito. Troppo facilmente assimilato al protagonista, lo scrittore francese prese le distanze da Michel, definendone la figura come un riflesso non più che vago della propria personalità, dal quale riflesso si giudicò ‘depurato’ già nel momento della scrittura. Per dirla con Pavese, l’immoralista Michel è un inetto a vivere. Vorrebbe nutrirsi dell’immensa vibrazione sprigionata dall’esistenza, ma glielo impediscono i contorcimenti di un pensiero minuscolo, ipocrita ed egoista. Quando reduce dalla morte, prima del figlio, poi della moglie, si racconta agli amici è come se stilasse un bilancio. Ritrovandosi in rosso, va in default di coscienza e dichiara fra le righe il proprio fallimento. Ma attenzione alla trappola. Nel suo ‘L’immoralista’ (che giovedì scorso per la rassegna Prima Ribalta ha inaugurato la nuova stagione dell’Abeliano) Mimmo Mongelli fa di Gide un imputato chiamato a difendersi. L’algida ambientazione disegnata da Tommaso Lagattolla colloca Michel in un non-luogo della coscienza. E’ qui che con senso naturale dello spettacolo si muove un Michel più scaltro che gigione. E’ il suo grande momento, l’ultima occasione. L’immoralista sembra invocare clemenza. Al contrario, subdolamente, vuole tirare dalla propria parte i suoi giudici, convertirli, ribattezzarli al Male. Per fare questo inscena la sua commedia. Come il ministro di un culto antico comincia col purificare con l’incenso il suo tempio. Quindi si abbandona al racconto velenoso e sofferto di un precipitare a spirale dentro sé. Ora una poltrona, ora un divano ovale senza spalliera sono gli unici arredi di un posto sospeso nel nulla nel quale si agita un istrione, un trasformista, un esibizionista egocentrico, inguaribile ed esecrando. Uno splendido Roberto Negri dà vita coi tempi e i movimenti giusti a un crescendo appassionante, scandito da celebri composizioni per solo pianoforte. Meritati applausi per questa ben calibrata produzione A.C. Babele (assistenti alla regia : Marina Marinelli e Rosanna Savoia ; responsabile tecnico Nicola Santamato). Prossimo appuntamento all’Abeliano : venerdì 18 ottobre (replica il giorno dopo), quando per la rassegna ‘To the theatre’ la compagnia Fibre Parallele metterà in scena ‘Lo splendore dei supplizi’. Mentre per Prima Ribalta giovedì 31 sarà in cartellone ‘Candido talmente cieco da vedere’ (Motomus). Per la rassegna ragazzi l’esordio è fissato a Domenica 3 novembre (ore 19) con ‘Amore e magia in casa Pulcinella’. Infine la rassegna Actor che prenderà il via il 15 novembre con ‘Scèche Spirre’, nuova produzione del Gruppo Abeliano.
Italo Interesse
Pubblicato il 15 Ottobre 2013