Cultura e Spettacoli

Brindisi ispirò Salgari?

Con la fantasia Emilio Salgari viaggiò in tutto il mondo, soprattutto per mare. Di fatto non andò oltre tre mesi di esperienza a bordo dell’Italia Una, un vecchio trabaccolo che nel 1880 faceva la spola fra Pellestrina (il più meridionale dei tre stretti litorali che dividono la laguna di Venezia dal mare Adriatico) e Brindisi toccando le coste della Dalmazia. Salgari, che all’epoca aveva diciotto anni e che da due anni studiava al Regio Istituto Nautico Paolo Sarpi di Venezia, sognava di diventare Capitano di lungo corso. Ma dopo quella traumatica avventura vissuta in qualità di mozzo (nel corso di una tempesta rischiò di annegare) abbandonò gli studi per tornare nella città natale, Verona, dove intraprese l’attività giornalistica prima di consacrarsi alla scrittura di romanzi d’avventura. Benché breve, quell’esperienza  lo segnò. E non tanto per il fatto che le regole della navigazione, come tempeste e bonacce sono le stesse dappertutto. Perché fu ‘grazie’ a questa insignificante imbarcazione di appena 71 tonnellate che Salgari potette ‘percepire’ quel mondo esotico la cui conoscenza avrebbe sviluppato solo attraverso i libri, sui quali peraltro si documentò con scrupolo esemplare. I viaggi dell’Italia Una, sappiamo, finivano a Brindisi. Scaricata la merce, il trabaccolo sostava in quel porto in attesa dell’alba per riprendere la navigazione. C’era il tempo di scendere a terra e trovare come divertirsi. Ma potevano bettole e donnine allegre (unici svaghi per i rudi uomini di mare dell’epoca) soddisfare la curiosità di un giovanissimo Salgari? La Brindisi del tempo non offriva granché. C’era però la stazione ferroviaria… Là terminava il viaggio della leggendaria Valigia delle Indie, il treno che trasportava posta e viaggiatori da Londra a Bombay. A Brindisi i viaggiatori si imbarcavano su un piroscafo della Peninsular and Oriental Steam Navigation Company e proseguivano per Alessandria (da dove la ferrovia portava uomini e cose sino a Suez, che venivano imbarcati su un’altra nave diretta in India). Chi sbarcava da quel treno? Non certo gente comune, bensì alti ufficiali dell’esercito britannico, funzionari governativi, affaristi, riccastri, aristocratici, belle donne, spie, avventurieri… Scendevano dal più costoso treno della storia per salire a bordo di una nave non meno lussuosa, diretti verso un Oriente che prometteva mistero e avventura. Possiamo immaginare un Salgari diciottenne, ancora ignaro del suo talento letterario, stordito da questa variegata parata di gente e dalla stessa ‘fecondato’. Nella variopinta umanità che gli sfilava davanti erano già in embrione Sandokan, il Corsaro Nero, Capitan Tempesta, il Leone di Damasco…

 

Italo Interesse

 

 

 


Pubblicato il 28 Dicembre 2016

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