Bufera nel centrodestra a Triggiano: si ritira il candidato sindaco
A creare scompiglio la candidatura a consigliere di Sandro Cataldo, dopo la richiesta di rinvio a giudizio per voto di scambio e corruzione elettorale
A dieci giorni dalla data di presentazione delle candidature per le amministrative di Triggiano (l’unico comune del barese che andrà al voto a maggio prossimo), il centrodestra delegittima la candidatura a sindaco del giornalista Onofrio D’Alessio, già indicato a livello locale, poiché venerdì scorso aveva accettato che nella sua coalizione si presentasse candidato al Consiglio comunale il marito della consigliera regionale Anita Maurodinoia, ossia Sandro Cataldo, per il quale la Procura di Bari, lo stesso giorno, aveva chiesto il rinvio a giudizio insieme alla moglie, per voto di scambio e corruzione elettorale alle regionali del 2020 ed alle amministrative di Grumo Appula dello stesso anno ed alle precedenti amministrative di Triggiano del 2021. La goccia che ha fatto traboccare il vaso, gettando nel caos il centrodestra triggianese, sono state le parole della presidente della commissione Antimafia, Chiara Colosimo di Fdi, che intervenendo ieri a Bari, ospite degli studenti del Politecnico, riferendosi alla candidatura di Cataldo in una lista a sostegno di D’Alesio, ha dichiarato: “Credo che queste persone non possano essere candidate per nessun motivo, almeno fino a quando non ci sia una sentenza che l’assolva, perché il dubbio e il grigio è molto pericoloso”. Parole, queste, che hanno determinato l’immediata reazione dei dirigenti provinciali e regionali di Fdi e Forza Italia, che con una nota hanno fatto poi sapere che D’Alesio non è il loro candidato sindaco a Triggiano e di aver già provveduto a informare i rispettivi dirigenti locali e che nei prossimi giorni definiranno la loro posizione rispetto alle amministrative triggianesi del 25 e 26 maggio. “Alla luce di quanto accaduto, il candidato sindaco del centrodestra a Triggiano, D’Alesio, ha ritirato la sua candidatura a Primo cittadino con la seguente affermazione polemica: “Ritengo non sia più possibile proseguire e andare oltre in un clima politico nel quale i partiti locali di centrodestra sono già stati messi in vendita al miglior offerente”. “Questa ultima domenica delle Palme – ha proseguito D’Alessio – avrebbe dovuto essere un giorno di pace e di riconciliazione”, invece “non lo è stato nella tribolazione di una decisione che ho maturato alla luce degli ultimi eventi, scaturita a seguito della reazione compulsiva e incontrollata dei partiti di centrodestra che, con un sol colpo di spugna, hanno delegittimato la mia candidatura, cancellando e azzerando un progetto politico che per Triggiano stava prendendo forma dopo dieci anni di totale assenza”. “Gli organi provinciali e regionali di Fratelli d’Italia, Forza Italia e Noi Moderati – ha commentato ancora l’ex candidato sindaco del centrodestra di Triggiano – con un comunicato sommario hanno consegnato il paese al centrosinistra e ad altre coalizioni di matrice sconosciuta, all’interno delle quali sono già tutti schierati pezzi delle precedenti amministrazioni”. E lo hanno fatto – secondo lo stesso D’Alessio – sopra un “vassoio d’argento”, ma in maniera del tutto errata, “visti gli incontri e le richieste pervenute dai referenti e segretari cittadini dei partiti, che hanno lasciato intendere che la candidatura di Cataldo nella lista del sindaco, definita dalle segreterie regionali “inopportuna e non condivisa”, sia stata una decisione autonoma assunta dal candidato sindaco. Ma a fare un passo indietro alle comunali di Triggiano è stato anche Sandro Cataldo, fondatore del movimento politico “Sud al centro”, ora sciolto, e che venerdì scorso, subito dopo la notizia di richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura, aveva annunciato la propria candidatura a sostegno del candidato sindaco di centrodestra in pectore. Cataldo ha annunciato il ritiro della propria candidatura polemizzando con le stesse forze della coalizione che avevano indicato D’Alessio a candidato sindaco. Infatti, ha dichiarato Cataldo: “I partiti di centrodestra di Triggiano (Fdi, Fi, Democrazia Cristiana e Noi Moderati, con la piena condivisione dal candidato sindaco D’Alesio) mi hanno chiesto di candidarmi” e “convinto dell’assoluta regolarità del mio agire e della totale estraneità dei fatti a me contestati, ho accettato con serenità, ben sapendo delle prevedibili strumentalizzazioni e delle speculazioni che non si sono fatte attendere”. Per poi aggiungere che “fare un passo indietro rispetto alla candidatura alle elezioni comunali” per lui non è una sconfitta personale, “ma una disfatta per la democrazia, considerato che la presunzione di non colpevolezza viene dolosamente ignorata”. Ma non solo, perché per Cataldo la delegittimazione della sua candidatura da parte dei partiti del centrodestra “riproduce anche una prova d’insicurezza e di timore da parte di un ‘sistema’ che confida e si attiene ad una mera ipotesi investigativa (quella dei pubblici ministeri che hanno chiesto il giudizio) piuttosto che rimettersi al giudizio degli elettori”. Pertanto, ora, a dieci giorni dalla chiusura e presentazione delle liste (il termine scade il 26 aprile) per le amministrative del 25 e 26 maggio prossimo, nel Comune del sud-est barese il centrodestra, alla luce di quanto accaduto, riparte verosimilmente non da zero, ma da sottozero. Mentre il centrosinistra, dove i problemi anche non mancano, si appresta probabilmente a giocare una partita nella quale i “volti” potrebbero essere anche nuovi, ma gli “allenatori” invece sono quasi sicuramente gli stessi della disciolta Amministrazione, unitamente a quelli della precedente finta opposizione.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 15 Aprile 2025