Primo Piano

Bufera sul bando Arpa: “Emiliano è in campagna elettorale…”

E’ ancora bufera sulle nomine Arpa, l’Agenzia di Protezione Ambientale della Regione Puglia. “Passano gli anni e ancora non si vede la luce per quello che riguarda la nomina del nuovo Direttore Scientifico dell’Arpa Puglia. Ci rivolgeremo agli organi competenti perché sia fatta chiarezza su questa vicenda ”, minaccia il consigliere Cinquestelle Antonio Trevisi. Che, senza stare a girarci troppo attorno, segnala come, a due anni dalla decadenza del precedente Direttore Scientifico e in seguito a una regolare procedura di selezione, l’Arpa abbia deciso di aprire un nuovo bando dopo la rinuncia all’incarico del nuovo Direttore. Direttore nominato tra quei candidati idonei individuati, ovviamente, dalla Commissione nominata dalla giunta pugliese. “Quella del Direttore Scientifico – spiega adesso Trevisi – è figura fondamentale a garanzia dell’autonomia tecnico-scientifica dell’Ente e deve basarsi solo su criteri di merito. Non è possibile che il ruolo sia scoperto da ben due anni, dopo essere stato ricoperto con diverse proroghe da un facente funzione interno””. Insomma, perché non si è proceduto alla chiamata di un altro candidato idoneo, dopo la prima rinuncia?, optando per una nuova selezione? Richiamando per di più nell’atto l’eventualità che il compenso del nuovo Direttore Scientifico sia maggiore rispetto a quello originariamente previsto, quando la Regione vorrà procedere all’adeguamento del compenso del Direttore Generale, da cui consegue quello dello stesso Direttore Scientifico? Tutte domande ancora senza risposte, nonostante circa dodici mesi fa Trevisi aveva depositato un’interrogazione in cui si chiedevano spiegazioni sui tempi lunghi della selezione, a cui è seguita una richiesta di accesso agli atti. “Vogliamo la massima chiarezza – continua il consigliere di Minoranza – sulle motivazioni che hanno portato a questo nuovo bando. Non si può riaprire una selezione sulla base di un possibile adeguamento dello stipendio per il Direttore Scientifico che forse potrebbe arrivare dalla Regione. Il sospetto è che Emiliano voglia usare l’Agenzia per avere una nuova poltrona da distribuire in vista delle prossime elezioni. Vigileremo affinché non sia così e per avere la massima trasparenza su questa nomina. L’ambiente pugliese e l’Arpa meritano molto di più”. Venti tempestosi attorno all’Arpa anche una dozzina di anni fa, quando Direttore Generale dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale era Giorgio Assennato”, sotto attacco dal segretario generale Fp-Cgil di allora, Giuseppe Catucci sul comportamento assunto dalla stessa Arpa nei riguardi del personale. Da ricordare che l’agenzia per svolgere i suoi compiti, ha sempre più spesso fatto ricorso alla volontaria e temporanea mobilità di personale regolarmente inquadrato nelle strutture sanitarie pubbliche e successivamente, acquisendo prestazioni professionali esterne di elevata specializzazione. Insomma, l’Arpa ha attivato per anni, in modo sistematico e senza soluzione di continuità, la tipologia del rapporto di collaborazione coordinata e continuativa, non potendo procedere all’attivazione  di un rapporto di lavoro a tempo determinato, mancando gli strumenti che la legislazione richiedeva. E cioè la dotazione organica, il Piano delle assunzioni e relativo finanziamento. Da qui la Cgil pronta a chiedere di regolarizzare questi rapporti, ridenominandoli quali “rapporti di lavoro subordinato a tempo determinato”, ritenendo ormai superati tutti gli impedimenti amministrativi che si frapponevano”. Ma l’Arpa s’è sempre mostrata irremovibile, rifiutandosi di assumere il personale a tempo determinato, tanto da giungere alla decisione,  per volere dell’allora Assessore regionale all’Ecologia, Michele Losappio, di attivare un tavolo tecnico composto dalla Direzione e da esponenti tecnici nominati dai sindacati. Eppure, per il Direttore Assennato nessuna volontà di procedere a “sanatorie” o a riconoscimenti della natura subordinata del lavoro svolto, richiamandosi a principi di trasparenza e opportunità, del tutto fuori luogo –sempre secondo i sindacalisti – in ambito tecnico. Ma adesso dubbi, interrogazioni ed esposti dei politici di Minoranza alla Regione riguardano i vertici dell’agenzia ambientale pugliese.

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 17 Gennaio 2019

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio