Bugie e verità nella cucina pugliese
Il limone femminiello del Gargano è un particolare tipo di limone prodotto nei comuni di Vico del Gargano, Ischitella e Rodi Garganico e che ha il dono di una produttività record (cinque fioriture all’anno) ; conosciuto già dall’anno Mille, il ‘femminiello’ nostrano ha di recente conquistato l’IGP. Lo abbiamo saputo leggendo ‘Bugie e verità in cucina, storie e ricette di una vita’ di Beppe Bigazzi (Giunti Editore 2012). Sorta di giro d’Italia culinario, il testo di Bigazzi non poteva non passare per la Puglia. Nel suo transito Bigazzi non si lascia stordire solo dalla fragranza del nostro femminiello. L’Autore afferma di non poter dimenticare un ristorante di Orsara dove nel 2010 assaggiò un caciocavallo podolico con dieci anni di stagionatura. Prima dell’assaggio a Bigazzi venne raccomandato di addentare un boccone e tenerlo in bocca “senza fare niente, finché gli aromi non esploderanno”. Così fece Bigazzi e il suo palato fu invaso “da aromi di prati fioriti sotto il sole e l’ombra, rara, di lecci e querce”… A Toritto il Nostro viene folgorato dalla mandorla ‘indigena’ (un altro prodotto insignito dell’IGP) e si interroga : “Perché usare le cultivar californiane per ottenere il triplo del prodotto ma che richiedono un grosso intervento della chimica non solo per la coltivazione ma soprattutto per la conservazione delle mandorle che, avendo il guscio morbido, sono facilmente attaccabili dai parassiti?” In effetti il prodotto statunitense non può vantare gli aromi e i sapori complessi della mandorle di Toritto che sono invece di piccole dimensioni e dal guscio durissimo. Bigazzi s’inchina poi dinanzi a cavatelli “sublimi” conditi con un pesto a base di mandorle ed erbe selvatiche. “Ma quello che più ci è rimasto in mente è… burrate delle dimensioni di un cucchiaio da minestra servite con fette di pane di Altamura!”. Alla Masseria Pilapalucci scopre infine che con i gusci e il mallo di quelle mandorle si prepara ancora oggi una “carbonella aromatica” per arrostire gli agnelli. Il viaggio di Bigazzi, prosegue tra “splendide esperienze del palato” equamente divise fra Italia del nord, del centro e del sud. Un viaggio ‘stuzzicoso’ che non esclude il ricordo e la nostalgia, che sfata miti e rivela piccoli segreti, raccoglie ricette rare, si dilunga sui prodotti… Sfiziosa la sezione conclusiva dove Bigazzi prende licenza dal lettore “con un sorriso… di gusto”. In ‘I luoghi e le storie’ il vissuto si siede a tavola e si comporta non diversamente da quei commensali gioviali e accentratori, narratori formidabili di barzellette e fatti sapidi. Un doveroso indice alfabetico delle ricette chiude un libro piacevole e ben impaginato.
Italo Interesse
Pubblicato il 7 Novembre 2012