Buon compleanno, Franca
Spegne oggi le 95 candeline Franca Maria Norsa, in arte Franca Valeri, leggenda vivente del cinema e del teatro italiano. Ancora in carriera, la Valeri è stata di recente a Bari, dove diretta da Giuseppe Marini ha presentato un suo testo, ‘Non tutto è risolto’. Un’interpretazione maiuscola nonostante i guasti dell’età. Un miracolo reso possibile da una presenza scenica e un mestiere senza pari. Usando il gesto con prudenza coerente e attingendo da un senso inossidato del tempo, la signora Valeri giganteggiava per novanta minuti. Al termine dello spettacolo, un po’ emozionato, bussavo al suo camerino. Una voce quieta, un po’ tremula e stanca mi rispondeva che potevo entrare. Aperta la porta mi appariva una donna piccola, seduta in fondo al minuscolo locale. Non mi diede il tempo di presentarmi : Si era alzata a tendermi la mano… Non ricordo il seguito. Sicuramente le dissi il nome della testata su cui continuo ad onorarmi di scrivere, prima di cavare dalla tasca penna e taccuino. Non immaginavo che non avrei scritto una parola. A turbarmi non era stato tanto il trovarmi dinanzi ad una celebrità, quanto quel gesto umile di alzarsi per salutare uno sconosciuto. Una regina dello spettacolo in piedi dinanzi a chi non era certo l’inviato del New York Times, di Le Monde o di El Pais… Stentavo a crederlo, io che solo una settimana prima avevo dovuto fare i conti con ben altro personaggio… Al termine di uno spettacolo, all’interno di altro teatro, ero andato a bussare al camerino di una giovane esordiente, regista e unica interprete di una personale quanto audace rivisitazione di un classico. Dello spettacolo avevo capito ben poco, perciò ero lì a chiedere lumi. Mi ricevette dopo avermi inflitto dieci minuti d’anticamera. Quando feci ingresso, seduta davanti allo specchio, la tipa si stava struccando. Bontà sua, si scusò dell’attesa cui mi aveva costretto e, ancora senza volgere lo sguardo verso me, con l’ultimo scampolo di cortesia mi pregò d’essere breve. Era in partenza. L’aspettava sa il diavolo quale volo. Venni alle domande, alle quali cominciò a rispondere in modo acquoso e sufficiente. Quando ebbe finito di struccarsi, senza interrompere la conversazione, che da parte sua continuò a mantenersi sul piano di una spocchia sottile, prese con nonchalance a spogliarsi dell’abito di scena e a rivestirsi (aveva fretta, no?). Stoicamente portai a termine l’intervista. All’uscita conferii nel primo cassonetto il taccuino sul quale avevo appuntato tracce di quel penoso scambio di parole. Non recensii lo spettacolo… E rieccomi al cospetto della Valeri. Cosa le domandai, cosa mi rispose? Benché durata almeno un quarto d’ora, della nostra conversazione non serbo memoria. Un po’ l’emozione, un po’ la sovrapposizione del ricordo di quell’attricetta, le pagine del taccuino rimasero immacolate. Mi accompagna ancora oggi il senso di una lezione di stile, impartita con pacatezza, con acume e sobrietà. Buon compleanno, Franca.
Italo Interesse
Pubblicato il 31 Luglio 2015