Burocrazia e potere: “Ed ora una legge per ‘stimolare’ la rotazione dei dirigenti”
Rotazione dei dipendenti e dei dirigenti, per evitare abusi di posizione e ridurre di conseguenza i rischi di corruzione. Le amministrazioni pubbliche dovranno, in altri termini, adottare criteri per un’effettiva rotazione, che coinvolga non solo i dirigenti ma anche i responsabili del procedimento, nelle aree a più elevato rischio di corruzione. In particolare, per evitare ‘nidi’ e centri d’interesse occulti all’interno dei servizi in Comuni, regioni e province, i dirigenti saranno sì spostati, ma facendo bene attenzione a cadere nell’opposto, cioè creando abusi a scapito del personale. Infatti, secondo i piani già approvati in alcuni dei maggiori enti pubblici, la rotazione potrà operare solo alla scadenza dell’incarico, applicando comunque l’articolo 19 del dlgs 165/2001 in tema di conferimento degli incarichi. E tutte le amministrazioni dovranno garantire la rotazione, «salvo motivati impedimenti connessi alle caratteristiche organizzative», da specificare nel piano triennale da adottare entro il 31 gennaio 2014 e trasmettere al Dipartimento della funzione. Lo prevede il Piano nazionale anticorruzione, approvato ieri in via definitiva dalla Civit nella veste di Autorità nazionale anticorruzione, sbloccando definitivamente gli ultimi passaggi per la completa attuazione della legge 190/2012. Il piano specifica che in prima applicazione, i piani triennali delle amministrazioni dovranno coprire il periodo 2013-2016, sicché dovranno anche indicare iniziative e misure anticorruzione adottate nel corso del 2013. Annualmente, poi, il piano triennale sarà aggiornato essendo «a scorrimento». “Mi aspetto rapidamente la rotazione dei dirigenti della Regione Puglia, ovviamente tra il personale con requisiti culturali fungibili. Per stimolare questo importante processo di modernizzazione della burocrazia regionale, proporrò a tutti i colleghi consiglieri regionali la presentazione di una proposta di legge, chiara e snella, che prescriva rapidamente il processo di rotazione.” E’ quello che ha dichiarato il consigliere regionale Fabiano Amati, dopo la riunione di ieri sul Piano anticorruzione approvato da poco dalla Giunta regionale, con l’audizione dell’assessore Guglielmo Minervini e del responsabile regionale anticorruzione, nonché redattore tecnico del piano, avv. Vittorio Triggiani. “Come hanno fatto rilevare tutti i consiglieri regionali di tutti i gruppi politici, c’è la necessità di procedere rapidamente ad eseguire questa parte importante del Piano, la rotazione dei dirigenti, per conseguire non solo e non tanto una maggiore forma di prevenzione della corruzione, quanto per innescare processi maggiormente virtuosi nell’organizzazione del personale regionale, nella difficile ‘battaglia’ contro le incrostazioni della burocrazia. È nella disciplina della rotazione del personale, ed in particolare in quella dei dirigenti, che il Piano approvato dalla Giunta sconta l’unica perplessità e dissenso, e non solo da parte mia. Protrarre questo adempimento ad altri adempimenti, assoggettare la rotazione a valutazioni di sorta (peraltro escluse dalle linee di indirizzo del Piano Nazionale Anticorruzione), ovvero attendere non meglio precisate attività di ricognizione, determina mancanza di concretezza, quanto alle figure dirigenziali, e con riferimento alle intenzioni del legislatore che approvò la legge anticorruzione. Per questo –ha concluso Amati- la presentazione di una proposta di legge potrebbe rappresentare un utile strumento di stimolo all’attività amministrativa della Giunta regionale, per raggiungere in tempi strettissimi un primo risultato concreto, altamente percepibile, di una volontà ‘radicale’ di riforma della Pubblica amministrazione”.
Antonio De Luigi
Pubblicato il 1 Marzo 2014