Busta paga più leggera per i dipendenti: in fumo 18 milioni di salario
Pare quasi calato il sipario sul ‘buco’ da circa 18 milioni (Euro 18.108.060,60 precisamente) destinati alla retribuzione accessoria dei dipendenti regionali pugliesi – con esclusione dei dirigenti – riferita agli anni dal 2011 al 2015. Infatti negli incontri sindacali e alle manifestazioni organizzate dalle stesse organizzazioni sindacali l’amministrazione, rappresentata dai dirigenti competenti e da un sempre più spaesato assessore al Personale (il presidente Emiliano, ovviamente impegnatissimo, non ne sa mai niente…) ha alzato praticamente bandiera bianca. Ed è resa senza condizioni, visto che nessuno, ma proprio nessuno, in Regione al momento sa che pesci prendere su fondi e relative rideterminazioni. Eppure l’atto dirigenziale della Sezione Personale e Organizzazione n. 64 del 31 gennaio 2017 illustra inequivocabilmente – in una decina di pagine fitte fitte con tanto di tabelle e schemi – lo stato disastroso della contabilità relativa agli emolumenti accessori del personale riferita, come detto, alla gestione della seconda giunta guidata da Nichi Vendola e lasciata in eredità al presidente Michele Emiliano. Esattamente come quest’ultimo ha fatto al Comune di Bari col suo successore, sindaco Anci Antonio Decaro anche se, per quanto riguarda l’ente regionale, i controlli avviati nell’anno 2014 dal dirigente dell’epoca in tandem con l’assessore alle Risorse Umane Leo Caroli, fecero saltare fuori parecchie incertezze formali e sostanziali nei conti riservati agli emolumenti del personale. Sui quali successivamente, in ogni caso, furono avviate corrispondenze perfino con l’organo di controllo contabile. Ma di fronte all’opposizione dei rappresentanti dei lavoratori, compresa una ‘triplice’ impegnata a difendere senza stare a sottilizzare troppo il salario dei suoi iscritti, ci furono soltanto le solite scaramucce e altrettanto solite rassicurazioni di rito circa la “prossima” erogazione di premi e indennità varie. E’ ovvio che l’attuale gestione del personale abbia giocoforza dovuto rifare i calcoli, sospendendo il saldo dell’anno 2015 e bloccando il pagamento delle stesse indennità per il 2016. Risale a una paio di settimane fa l’ultimo incontro tra rappresentanti dei lavoratori e dirigenti regionali, quando è tornata sul tavolo la discussione sulla produttività individuale (saldo 2015 non piu’ erogabile) mentre l’Amministrazione secondo l’assessore Nunziante sta valutando l’opportunità, a conclusione degli ennesimi conteggi e verifiche, di erogarlo sotto altra “voce”. E così, conti alla mano, stavolta la produttività individuale-acconto 2016 non sarà erogata come consuetudine a marzo in quanto anche qui sono daccapo in corso…”verifiche contabili”. E contestualmente al rinvio del pagamento della produttività individuale-acconto 2016, saranno rinviate anche le erogazioni delle premialità di posizioni organizzative e alte professionalità, abituati a fare man bassa negli anni di vacche grasse, alla Regione Puglia. Tutto in sospeso pure per ciò che concerne l’indennità per specifiche responsabilità: è stato chiesto all’Amministrazione di farla confluire, ai solo fini pensionistici, nella retribuzione di base, per cui la stessa Amministrazione s’è resa disponibile a contattare l’Inps e acquisire un eventuale parere al Ministero della Funzione Pubblica: campa cavallo, che l’erba cresce…Insomma, il personale che ha visto abortire pure il prestigioso piano M.A.I.A. (affidato alle cure dell’Ipres per oltre 600mila euro) per la sua riorganizzazione, versa in una specie di ‘stato catatonico’, non sapendo neppure con chi prendersela o a che santo votarsi per una busta paga che diventa ogni mese più leggera. E non c’è manco la speranza che qualche riconoscimento possa salvarsi in futuro, visto che i controlli scattati nel 2008 hanno fatto ‘tabula rasa’ almeno per il triennio fino al 2010, con quella benedetta prescrizione sempre in agguato. Con buona pace di quei tanti precari, stabilizzandi, dipendenti ‘storici’ e via elencando che, almeno, saprebbero chi ringraziare per una cura dimagrante dei loro stipendi, non propriamente gradita….
Francesco De Martino
Pubblicato il 9 Marzo 2017