Cultura e Spettacoli

Cacciatori di taglie del passato

Anticamente, il ‘cacciatore di taglie’ rappresentava la più importante figura di supporto nell’esercizio della Giustizia. L’assicurazione alla Giustizia di un criminale su cui pendesse una sentenza di morte ma ancora a piede libero dava diritto al ‘cacciatore’ ad un compenso variabile a seconda che il ricercato venisse consegnato vivo o morto (purché in questo caso riconoscibile). Quasi sempre la taglia era più alta se la ‘preda’ veniva consegnata viva, di modo che fosse possibile, dopo, inscenare la lugubre e pubblica procedura di messa a morte. Attualmente solo negli USA la materia è regolamentata. In tutti gli altri paesi, e limitatamente al caso di figure ad elevata pericolosità sociale, è previsto un compenso per chiunque abbia contribuito alla ‘neutralizzazione’ del ricercato. Quanto poteva mettersi in tasca un cacciatore di taglie? A titolo d’esempio, vediamo come stavano le cose nel nostro Mezzogiorno ai primordi dell’Ottocento. Quando nel luglio del 1808 re Giuseppe Buonaparte rinunciò al trono delle Due Sicilie, il suo posto fu preso da Giacchino Murat. Il nuovo sovrano dovette dare precedenza al problema del brigantaggio politico : l’ordine interno era gravemente in crisi per l’azione di bande di malviventi assoldati dallo spodestato Borbone, il quale dalla Sicilia doveva aveva trovato rifugio dirigeva un piano di destabilizzazione. L’1 agosto 1809 Murat firmò un decreto nel quale era previsto un premio di venti e un altro di venticinque ducati per chiunque avesse rispettivamente ucciso o arrestato uno di questi “malfattori”. Il premio saliva all’astronomica cifra di cinquecento ducati nel caso di un “capo di comitiva brigantesca”. Lo stesso decreto, però, prevedeva pure che se entro trenta giorni dalla pubblicazione gli stessi “capi massa” si fossero ravveduti e avessero condotto trenta “malandrini” della loro banda in arresto “sotto le baionette del soldati”, avrebbero non solo scansato il boia, ma ottenuto il “regio perdono e la regia munificenza nella somma di ducati mille”. Quanto agli irriducibili, una volta che la Giustizia fosse riuscita a mettere loro le mani addosso, era previsto – riesumando per l’occasione un’efferata usanza medievale – a esecuzione avvenuta, che i loro corpi venissero smembrati e appesi qua e là all’interno dei paesi d’origine a monito verso altri aspiranti briganti e loro fiancheggiatori. – Dicevamo prima che essere cacciatori di taglie è addirittura una professione negli USA. Costoro sono al servizio di agenzie che, a fronte di pegni e forti interessi, pagano le cauzioni ai prigionieri (esclusi assassini e soggetti pericolosi). Quando qualcuno di questi soggetti rimessi in libertà fa perdere le proprie tracce, i cacciatori si mettono in azione. Il loro guadagno è pari al 10% della cauzione. A partire dal 2000 l’utilizzo di queste figure professionali ha avuto diffusione anche in tema di lotta all’evasione fiscale. In questo caso il compenso va dal 15 al 30% della somma poi recuperata dal Fisco.

Italo Interesse

 

 


Pubblicato il 10 Febbraio 2017

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio