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Cala il silenzio sulla Cassa Prestanza, aspettando che l’oblio annacqui tutto

Tutto fermo a Palazzo di Città per saperne di più sulla cassa mutua a favore dei dipendenti, nonostante una lunga serie di interrogazioni e paletti posti da partiti e movimenti di opposizione. Senza parlare d’una puntigliosa e dettagliata denuncia alla Corte dei Conti depositata dal Movimento 5 Stelle, prima della fine dello scorso anno e caduta anch’essa nel dimenticatoio, almeno per adesso. Insomma, pare proprio che dopo la bufera dei mesi scorsi, la montagna abbia partorito il topolino, con un silenzio che molto spesso, al Comune, preannuncia l’oblio totale pure su questioni che parevano avrebbero rivoltato il palazzo. E invece…ma procediamo con ordine. Circa un anno fa è stato il consigliere pentastellato Sabino Mangano a riprendere le fila dell’allora ribollente caso ‘Cassa Prestanza’ al Comune di Bari, prima incontrando i rappresentanti sindacali dello stesso Ente per ottenere chiarimenti e poi, viste considerate risposte mancate o raggiri,  depositando un dettagliato esposto alla magistratura contabile. Preoccupati i dipendenti che, nei prossimi anni, saranno posti in quiescenza, anche se, invece del ‘congelamento’ garantito a parole dai manovratori della Cassa Prestanza, chi va in pensione sta regolarmente ricevendo i riconoscimenti maturati. Il problema è che si starebbe creando, come ha calcolato chi sta da tempo facendo i conti, un vero e proprio dissesto finanziario. Un dissesto che, se non si fa in tempo a scongiurare, si riverbererebbe solo ed esclusivamente sugli aderenti a un istituto finanziario che raccoglie i ‘depositi’ di oltre mille e cinquecento dipendenti comunali, godendo di un contributo pubblico (questo a carico dei cittadini/contribuenti baresi) di quasi mezzo milione di euro. Almeno questo congelato, come ha promesso a suo tempo lò’ex presidente della Cassa nonché assessore al Personale Angelo Tomasicchio. Ma le preoccupazioni, come detto all’inizio, restano intatte attorno alla Cassa Prestanza Comunale, con un silenzio che si trascina da quando questo giornale, sindaco Michele Emiliano e assessora-presidente Antonella Rinella – moglie del ragioniere finito sotto processo per le tangenti alla Fondazione Petruzzelli – rispondevano picche alle richieste di atti e documenti poste da questo giornale, su quella Cassa carta copiativa d’un vero e proprio istituto di credito. Un problema, quello dei silenzi e misteri attorno all’ultima cassa mutua rimasta in vita nella pubblica amministrazione, in cui la facevano da padroni i rappresentanti sindacali Uil. E cioè i sindacalisti maggiormente rappresentativi al Comune, quelli che incameravano gettoni e presenze nei vari CdA. Mangano in ogni caso ha chiesto di conoscere “l’esatta qualificazione giuridica e contabile” dei contributi posto a carico del bilancio comunale a favore dei dipendenti del Comune, ma anche chiarire alcuni passaggi dello Statuto vigente. Per esempio, sempre nella Cassa Prestanza, i riferimenti all’obbligatorietà degli stessi contributi (Art.2 dello Statuto che dispone testualmente che “La Cassa avrà durata illimitata, gestione autonoma, patrimonio ed amministrazione distinta e separata dal patrimonio e dall’amministrazione del Comune)” compreso i circa 500mila euro fagocitati dal bilancio. Sui quali, però, manco la magistratura contabile s’è ancora espressa…

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 9 Maggio 2017

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