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Calciobalilla, il grande rilancio

Seppellito il flipper, c’era da aspettarsi che i video giochi spazzassero via anche altri svaghi come biliardo e calciobalilla. E invece… Specie per il calciobalilla è arrivato il momento del riscatto. Nessuno avrebbe immaginato che un divertimento così rudimentale nello spirito e nella tecnica benché tutto sommato moderno (pare sia stato inventato alla vigilia della seconda guerra mondiale) sarebbe andato incontro a un così prepotente e globale rilancio. Massima espressione di questo rilancio è stata nel 2002 la fondazione della International Table Soccer Federation, che al presente conta cinquanta nazioni affiliate. Nove anni più tardi ha preso vita da noi la Federazione Paralimpica Calcio Balilla. In questo florilegio istituzionale si è inserita la Puglia. Qualche giorno fa è nata a Bari la Federazione Italiana Calcio Balilla con lo scopo di far applicare le regole previste dal regolamento nazionale (stanno per partire corsi di formazione per Istruttori e Ufficiali di Gara ; essendo i posti limitati, è opportuno prenotarsi per tempo: modulistica scaricabile da Facebook alla pagina di Puglia Fibic, sezione Gruppi). E’ interessante sapere che la regolamentazione utilizzata in Italia è diversa da quella in vigore altrove, il che penalizza non poco i nostri giocatori nelle competizioni internazionali. Ma adesso si sta cercando di unificare le cose in tutto il mondo, a cominciare dalle dimensioni del terreno di gioco che al presente oscillano fra i 110 e i 120 cm di lunghezza e tra il 65 e i 72 di larghezza. Più ardua si presenta l’unificazione delle regole di gioco. Potrà sembrare incredibile ma persino una disciplina al sicuro da contestazioni a proposito di off-side, contrasti e falli di mano può avere bisogno di norme. Al presente l’unico punto su cui tutti concordano è il divieto di “rullare”, ossia far girare la stecca per più di 360 gradi, facendo ruotare i giocatori a forte velocità e producendo tiri poco “puliti”. Non si concorda invece a proposito del ‘gancio’, noto pure come gancino, passetto o virgola, ossia il movimento compiuto dall’attaccante centrale allo scopo di spostare la palla in una direzione parallela alla sponda corta e posizionarsi per il tiro in una zona non coperta dalla difesa. La definizione è derivante dalla figura semicircolare idealmente tracciata dall’estremità inferiore dell’attaccante, durante il movimento. Il ‘gancio’ non è consentito dal regolamento di gioco italiano, il quale vieta anche il ‘passaggio’. Per ‘passaggio’ si intende lo spostare la palla da un giocatore ad un altro della stessa linea o di altra linea e poi tirare. Come si diceva prima, non è consentito dal regolamento di gioco italiano, con l’eccezione del passaggio da una stecca all’altra, ma solo nella specialità “tradizionale”.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 11 Gennaio 2014

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