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Calo nell’affluenza al voto, l’intesa Pd-M5s non decolla al primo turno

Turno di ballottaggio in 8 centri con più di 15mila abitanti su 13, tra cui Brindisi, Altamura nel barese e Bisceglie nella Bat

Si conferma anche in Puglia l’andamento nazionale di partecipazione al voto, che fa registrare in generale un calo di votanti rispetto alle precedenti corrispondenti amministrative ed anche se nella nostra regione l’affluenza è calata di due punti rispetto alla precedente tornata elettorale, con la media del 64,13% di partecipanti al voto, registrata domenica e lunedì scorsi, la Puglia supera di quasi 5 punti percentuali la media nazionale, attestatasi invece al 59%. A fare da capofila tra le province pugliesi con più votanti è Taranto con in media il 70,22% di votanti. Unico dato, quello della provincia ionica, in crescita rispetto al risultato di cinque anni fa (69,82%). Il Comune con più partecipazione della provincia di Taranto è stato Palagianello, dove l’affluenza ha raggiunto l’82%, ovvero due punti in più rispetto alle scorse elezioni. Nella stessa provincia il dato più basso l’ha registrato invece Crispiano (61%), nonostante un aumento di 4 punti rispetto alle precedenti amministrative. Nell’unico capoluogo pugliese al voto, Brindisi, l’affluenza si è fermata al 57,62%. Maglia nera nella nostra regione, per numero di votanti, a queste amministrative è stato il Comune di Anzano di Puglia (Foggia), dove domenica e lunedì poco più di un elettore su quattro, ossia il 25% degli aventi diritto, mentre il Comune più virtuoso è stato Poggiorsini in provincia di Bari, con oltre l’83% dei partecipanti. La provincia di è Foggia è quella che ha registrato l’affluenza più bassa in Puglia, con il 56% (l’ultima volta era stata del 59%). L’unico comune della Capitanata a superare il 70% dell’affluenza è stato Carapelle (74% per la precisione), dato tuttavia in calo di quattro punti rispetto alle ultime amministrative. Un crollo significativo c’è stato a Vico del Gargano, dove l’affluenza è scesa di dieci punti (dal 58% al 48%) rispetto alle precedenti amministrative. L’unico capoluogo pugliese andato al voto lo scorso fine settimana e l’inizio di questa è Brindisi, dove l’affluenza si è fermata al 57,62%, mentre alle precedenti elezioni era stata del 60,74%. Anche Il Brindisino ha registrato un calo sensibile nell’affluenza alle urne, passando dal 66,51% della scorsa tornata elettorale al 62,89% di quella attuale. Ed il dato più basso lo si riscontra proprio nel capoluogo. Nel Leccese ha votato in media il 67% degli aventi diritto, con il Comune di Montesano Salentino in cima alla classifica ed un’affluenza all’81%. Leggero aumento di circa un punto rispetto alla precedente tornata per Otranto (73,31%), Santa Cesarea Terme (79%) e Giurdignano (77,46%). Nei nove comuni del Barese l’affluenza si è fermata al 63,71%, Anche qui la media è calata rispetto alle precedenti elezioni (66,38%). Il dato più alto, come detto, a Poggiorsini (83,55%), in aumento anche ad Acquaviva (72% ultimo contro il 71% del precedente risultato) e a Casamassima (55% contro 51%). Infine nella Bat, con le elezioni di Bisceglie e Margherita di Savoia, l’affluenza ha raggiunto in media il 62,57%. Il dato più alto lo ha registrato la Città delle saline, dove ha votato il 65,79% degli aventi diritto al voto. Dei 51 Comuni pugliesi chiamati al voto per eleggere i nuovi sindaci e rinnovare i consigli comunali, ben 38 sono al di sotto di 15mila abitanti e, quindi, hanno eletto il Primo cittadino a turno unico, mentre 13 Comuni pugliesi andati al voto hanno popolazione superiore e, quindi, in mancanza di un candidato sindaco che abbia ottenuto il 50%+1 dei voti validi, si ritornerà al voto il 28 e 29 maggio prossimi per la sfida tra i due candidati sindaci maggiormente suffragati al primo turno. Al momento in cui stiamo per chiudere il presente servizio, il centrosinistra “allargato” all’alleanza con il M5S in Puglia sembra affermarsi al primo turno in tre Comuni su cinque al di sopra dei 15mila abitanti: Castellaneta, Ostuni e Francavilla Fontana. Mentre a Monopoli dovrebbe essere riconfermato il sindaco uscente, Angelo Annese del centrodestra ed a Casamassima rieletto il civico Nitti. Al ballottaggio dovrebbero andare invece otto Comuni su tredici, tra i quali figura Altamura nel barese, dove il M5S correva con un proprio candidato sindaco ed il Pd non ha presentato una propria lista, ma ha fatto confluire i propri candidati al Consiglio in una civica in alleanza con altre due liste civiche centriste. Nei Comuni al di sotto dei 15mila abitanti il centrosinistra “in salsa Emiliano” potrebbe vincere in 16 Comuni, mentre il centrodestra dovrebbe conquistare (stando ai dati ancora parziali) undici Comuni. I restanti undici sarebbero invece appannaggio di sindaci di espressione civica e, quindi, in teoria non dichiaratamente allineabili. A Brindisi, dove si è sperimentato il “laboratorio” pugliese più significativo del M5s-Pd nella nostra regione, con la candidatura a sindaco di Roberto Fusco (M5s), si profila un ballottaggio tra Giuseppe Marchionna, sostenuto anche da Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia, e lo stesso Fusco. Quindi, in vista della sfida tra due settimane, potrebbero essere determinanti le alleanze con gli altri due candidati sindaci: Riccardo Rossi, primo cittadino uscente, sostenuto anche dai Verdi e Sinistra italiana, che sembra attestarsi introno al 12% dei voti; e Pasquale Luperti del “Movimento Regione Salento”, ossia di civica legata al centrodestra, che sfiorerebbe l’11% dei consensi. Insomma, a Brindisi si profila una partita molto aperta ed incerta al turno di ballottaggio per entrambi gli schieramenti. Come pure oltre modo incerte sono le partite tra centrodestra ed il “campo largo” del centrosinistra di Emiliano nelle altre sette realtà pugliesi che riapriranno le urne tra due settimane.

Giuseppe Palella


Pubblicato il 16 Maggio 2023

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