Cronaca

Campagne terra di nessuno… e la proposta di istituire la Polizia Rurale?

Non c’è tregua per furti, rapine e violenze nelle campagne della nostra Puglia, tanto che la Coldiretti pugliese torna a chiedere l’intervento dell’Esercito dopo la rapina a mano armata avvenuta in un’azienda olivicola di Andria e la morte di una donna aggredita durante un tentativo di furto in casa, sempre in campagna. “Le aziende hanno bisogno di sicurezza, perchè la criminalità le costringe a vivere quotidianamente attanagliate in un clima di incertezza e paura”, sostiene Savino Muraglia, presidente Coldiretti/Puglia. Il quale ritiene necessaria “l’attivazione di una cabina di regia tra i ministeri delle Politiche agricole, della Difesa e dell’Interno che coordini le attivita’ delle forze dell’ordine”. “Nelle aree rurali i criminali stanno condizionando – continua Muraglia – la vita quotidiana degli agricoltori, costretti a trasformarsi in vigilanti diurni e notturni. E’ a rischio la loro stessa incolumità. Il clima che si respira e’ di paura per imprenditori agricoli, stremati da furti quotidiani, che hanno perso la speranza e per timore e sfiducia non denunciano piu’ gli episodi criminosi che sono costretti a vivere”. Ma la richiesta di allertare e far intervenire l’esercito era stata avanzata già un anno fa, senza risposte e provvedimenti concreti. Dunque, si allarga il problema dei furti nelle campagne della sesta provincia pugliese, la BAT in particolare, presa di mira da decine di colpi messi a segno dalla criminalità organizzata soprattutto, ma non solo, a danno degli olivicoltori. La situazione era ed è molto pesante, considerata anche la vasta area sottoposta ai pericoli: area metropolitana di Bari e le zone di Barletta, Andria e Trani. Attraverso diverse comunicazioni ufficiali le organizzazioni di categoria a dicembre 2019 avevano comunicato il disagio e l’esasperazione degli agricoltori per l’insicurezza delle proprie aziende, eposte come detto anche al rischio per l’incolumità personale e dei  lavoratori causato da una crescita inquietante dei raid criminali che hanno preso di mira le zone rurali, imprese agricole, masserie, strutture e mezzi aziendali. Una questione presa evidentemente sottogamba dalle Istituzioni locali, nonostante l’area metropolitana di Bari interessa circa 160mila tra imprenditori, agricoltori e più in generale familiari e persone che vivono nelle aree rurali. Le comunicazioni ufficiali l’anno scorso furono inviate anche alle Prefetture competenti per territorio, ma nessuno ha risposto, nemmeno con una nota -come dire- di circostanza o perlomeno presa d’atto della situazione. Eppure le ultime campagne delle olive sono state funestate da decine di furti e tentativi di ‘colpi’ sventati non solo dalla meritoria opera delle Forze dell’Ordine, ma anche grazie a un sempre più rischioso e dispendioso ricorso alla vigilanza privata o addirittura alle ronde auto-organizzate. Furti di mezzi, di attrezzature agricole, interi raccolti perduti per mano della criminalità, danni per milioni di euro con la sparizione di cavi di rame, quadri elettrici, pannelli fotovoltaici, capi di bestiame, distruzione degli impianti irrigui, danneggiamenti a scopo di ritorsione o di intimidazione. I casi sono sempre più frequenti. Dopo i pesantissimi silenzi dei mesi scorsi, non resta che sperare in una inversione di rotta, con l’adozione di misure urgenti, ormai indifferibili, anche attraverso servizi di pattugliamento da parte dell’Esercito e l’istituzione di un corpo di Polizia Rurale, anch’essa rimasta lettera morta da anni da parte degli enti preposti, Regione Puglia in primis.

Antonio De Luigi


Pubblicato il 2 Dicembre 2020

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