Cultura e Spettacoli

Campanili pugliesi, mancate torri panoramiche

La torre panoramica di Largo Giannella a Bari consente di riempirsi gli occhi di un panorama mozzafiato. Settantacinque metri d’altezza… In molti si domandano perché così tardi il capoluogo pugliese si sia attrezzato in tal senso, visto che queste strutture costituiscono la norma anche in città europee meno grandi di Bari. Ma poniamoci un altro interrogativo, invece : Perché Bari e così le altre città pugliesi non hanno mai messo a frutto le potenzialità turistiche dei propri campanili? Ne abbiamo tanti… La classifica italiana delle torri campanarie è da brivido. In testa a questa graduatoria svetta (è il caso di dirlo) il campanile della parrocchia della Santissima Trinità di Mortegliano, in provincia di Udine, alto la bellezza di metri 113, 20. Si tratta di una costruzione recente, essendo stata eretta tra il 1955 e il 1959 su disegno dell’architetto Pietro Zanini. Alle spalle della chiesa friulana si allunga una nutrita lista di torri campanarie che si spingono oltre i cinquanta metri. E la nostra regione come si posiziona? Bisogna scendere al 43esimo posto per sentire aria di casa nostra. Il campanile (in stile barocco) della chiesa di San Domenico ad Andria, eretto da due capomastri andriesi, i fratelli Domenico e Vito Ieva, si spinge a 76 metri ; altezza più che ragguardevole se si considera che l’opera venne eseguita tra il 1769 e il 1781. Considerando la diversità delle risorse tecnologiche disponibili all’epoca, il campanile di Andria richiese uno sforzo produttivo tale che quello di Mortegliano oggi misurerebbe non meno di 250 metri. Ragionando in questi termini, ancora più elevato è il campanile del Duomo di Santa Maria Assunta a Lecce, che con i suoi 73,60 si ferma a quota 63 della suddetta classifica (venne costruito tra il 1661 e il 1682 su disegno dell’architetto leccese Giuseppe Zimbalo in sostituzione di quello normanno, voluto da Goffredo d’Altavilla e crollato agli inizi del 1600). Presenta una forma quadrata e cinque piani rastremati, l’ultimo dei quali  sormontato da una cupola ottagonale maiolicata dove è collocata una statua di Sant’Oronzo. Gli ultimi quattro piani si distinguono per il fatto di presentare quattro monofore chiuse in basso da balaustre. Impreziosiscono il campanile alcune epigrafi latine incise su targhe posizionate sopra le monofore ; furono dettate dal letterato leccese Giovanni Camillo Palma. Dalla sommità di questa torre, raccontano i pochi fortunati che hanno potuto raggiungerla, si scorge l’Adriatico e, nelle giornate particolarmente limpide, anche le creste dell’Albania. Ci mancano i dati per continuare delineando un’interessante classifica pugliese. Ma non è così importante stabilire se la torre campanaria della Cattedrale o del Palazzo della Provincia di Bari supera la guglia di Raimondello a Soleto (che tra l’altro, unica nella nostra regione, presenta una leggera inclinazione). Ciò che conta è la visitabilità di queste costruzioni. In cima a quali torre campanarie si può salire qui da noi? Ovunque il visitatore si vede l’accesso negato, benché disposto a mettere mano alla tasca. Ma i responsabili istituzionali temono che le scale, per lo più decrepite, possano cedere, temono gesti inconsulti… Non hanno torto, ciò non toglie che con un piccolo intervento si possa intervenire. A Trani, caso unico a quanto ci risulta, lo hanno fatto, sicché quella cattedrale presenta un richiamo turistico in più. I campanili hanno un impatto paesaggistico felicissimo. Lo stesso non può dirsi per la torre panoramica di largo Giannella.

Italo Interesse


Pubblicato il 10 Agosto 2018

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio