Cultura e Spettacoli

Campioni d’Italia, si fa per dire

Il 20 luglio di settantacinque anni fa, a Milano, all’interno di un’Arena deserta per paura dei bombardamenti e, soprattutto, dei rastrellamenti tedeschi, si chiudeva con un triangolare tra Venezia, Torino Fiat e VVFF Spezia il Campionato Alta Italia 1944. A sorpresa si aggiudicava il titolo di campione d’Italia la squadra spezzina. In considerazione delle circostanze particolarissime in cui venne disputato quel campionato, il 22 gennaio 2002 la FIGC ha deciso di sancire definitivamente l’ufficialità del torneo, assegnando tuttavia a quello scudetto valore soltanto ‘onorifico’.Nello stesso periodonel Regno del Sud si disputava il Campionato dell’Italia Libera 1944. Organizzato in termini ancor più precari di quelli, già avventurosi, del torneo dell’Alta Italia, il Campionato dell’Italia libera vide la partecipazione di trentasette squadre, tutte pugliesi, divise in otto gironi. Dopo la disputa dei gironi eliminatori, furono organizzati due gironi finali, a cui parteciparono le dodici squadre meglio classificate nella prima fase : Si giunse così alla finale con andata e ritorno da disputarsi tra Conversano e Rutigliano. La gara di andata, disputata a Rutigliano, vide i padroni di casa imporsi per 1-0 per effetto di un contestatissimo rigore, che fu causa, a partita finita, di gravi incidenti fra le opposte tifoserie. La gara di ritorno non venne disputata per rinuncia della formazione rutiglianese. Ciò assegnò il titolo a tavolino al Conversano. Perché il Rutigliano non si presentò? Si è detto che la rinuncia fu giustificata dal timore di incidenti anche più gravi dei precedenti. Ma allora perché tale rinuncia venne proprio dal Rutigliano, che, reduce dalla vittoria in casa, disponeva a Conversano di due risultati su tre a favore? E’ possibile che i calciatori del Rutigliano siano stati pesantemente intimiditi.  C’è però un’altra pista : Erano giorni difficilissimi, quelli,  Gli Alleati non erano padroni crudeli, però scarseggiava il cibo, non si trovava lavoro, c’era il mercato nero, i prezzi alle stelle… Gli strati sociali più poveri erano una polveriera. A scatenare una sommossa bastava anche la banalità di una partita di calcio nel contesto di un campionato fasullo. A questo punto non si può escludere che l’Autorità anglo-americana abbia fatto pressione su quella, assai più debole, del Regno del Sud perché quella partita non venisse giocata. Bastava che una delle due squadre non si presentasse… Chissà, furono mossi passi importanti in entrambe le direzioni. Alla fine cedette il Rutigliano, sicuramente allettato da vantaggi di natura imprecisata. Nel 2009 il sindaco di Conversano avanzò alla FIGC la richiesta di assegnazione di quello scudetto. Si costituì una Commissione apposito. Il 9 febbraio 2010 il Consiglio Federale della FIGC rigettò la richiesta giustificando il rifiuto col fatto che quel campionato aveva connotati non più che regionali. Al Conversano tuttavia venne assegnata una targa di riconoscimento della vittoria del Campionato dell’Italia Libera.

Italo Interesse

 

 


Pubblicato il 20 Luglio 2019

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