Cronaca

Cani senza cibo: nuovo appello di Anna Dalfino

I 150 cani randagi gestiti dall’Aca Onlus nel canile comunale di via dei Fiordalisi, nella zona industriale di Bari, sono ancora una volta senza cibo. A denunciarlo è ancora Anna Dalfino, presidente dell’associazione, attraverso una lettera in cui si legge di un “ulteriore blocco di fornitura di mangime per mancato pagamento”. Nella stessa lettera l’ACA lancia un appello all’Assessore alla sanità, affinchè chiarisca all’amministrazione Emiliano e in particolare all’assessore Maugeri e al direttore della Ripartizione ambiente, “che esiste una legge, la 12/95, a protezione dei diritti degli animali e che tale legge va rispettata”. In caso contrario, Anna Dalfino fa sapere che “chiederà a gran voce che il Comune venga sanzionato” per la situazione di illegalità che si è venuta a creare: tutto ciò, infatti, “rientra nel reato di maltrattamento”. La replica dell’assessore Maria Maugeri ancora una volta non si è fatta attendere e rassicura nuovamente la Dalfino che i contributi ci sono, sono regolarmente erogati e che eventuali ritardi sono dovuti alla lentezza della burocrazia e dei suoi tempi tecnici per la liquidazione; perché, si chiede poi, le altre associazioni non si lamentano allo stesso modo? La Dalfino, dal canto suo, spiega che, sì, i contributi concessi all’ACA ci sono, ma da questi, già di per sè esigui, “il direttore della Ripartizione Ambiente sottrae 800 euro al mese per il canone di locazione”. E quindi i contributi sono bloccati da gennaio 2013, fatta eccezione per un piccolo acconto di 8mila euro per il primo semestre. L’Aca onlus non riesce pertanto a rientrare dai debiti contratti che continuano ad accumularsi e di conseguenza i fornitori si rifiutano di erogare il mangime perché i pagamenti arrivano, sì, ma sempre in ritardo: a rimetterci ancora una volta sono i poveri cani che, oltre a non mangiare, sono costretti a vivere in scarse condizioni di igiene e sicurezza, per non dire “fatiscenti”, fa sapere sempre la Dalfino, all’interno di un canile che è costato al Comune 3 milioni di euro e che necessita già con urgenza interventi di riqualificazione come la cementificazione delle gabbie, in quanto i cani sono da tempo costretti a vivere nel fango e nel bagnato. Se la situazione non cambia, avvisa la Dalfino, verrà denunciata in breve tempo a chi di competenza.

 

Lorena Perchiazzi


Pubblicato il 26 Febbraio 2014

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