Cultura e Spettacoli

Canne, due volte amara

Quando al principio dell’anno Mille apparve chiaro che i domini italiani erano a rischio, Basilio II, imperatore bizantino, decise di sferrare un pesante attacco contro Melo, che da poco era riuscito a conquistare la signoria d’una parte della Puglia. Per prima cosa Basilio destituì il catapano pugliese Turnichi e al suo posto chiamò uno dei suoi migliori generali, Basilio Bojoanni, Il nuovo catapano sbarcò a Bari nel dicembre 1017 con ingenti forze e subito ingaggiò battaglia. Ebbe così inizio una serie di scontri, il primo dei quali avvenne in quel di Vaccarizza, un insediamento fortificato a poca distanza da Troia. Qui, dice il De Blasiis, Melo colse “il più grande trionfo : molti giacquero dei vinti; gli altri, inseguiti, abbandonarono le terre in mano agli insorti e indietreggiarono sino oltre Trani”. Fu allora, riferisce il cronista Amato, che l’imperatore Basilio “dischiuse i suoi tesori, assoldò milizie d’ogni parte, numerose così che lor lance erano fitte come un canneto e lor persone parevano api sbucate dalle arnie.” La fortuna cominciò a volgere le spalle a Melo, che dovette incassare la prima sconfitta nel territorio di Trani, che tornò in mano ai bizantini. Nel frattempo Bojoanni spianava la strada al successo con l’arma della diplomazia offrendo possessi e prerogative a quei Longobardi che fossero passati dalla sua parte. La mossa si sarebbe rivelata vincente. La battaglia decisiva fu combattuta nell’ottobre del 1018 in un località già tristemente tragica : Canne. Le forze di Melo, pur integrate da un contingente longobardo giunto da Salerno, erano di gran lunga inferiori a quelle greche : meno di mille armati. Non bastasse, già prima che si cominciasse a combattere, i Longobardi si arresero, proprio come Bojoanni aveva calcolato. Il gesto, vile e opportunista, diede ulteriore slancio ai bizantini e svigorì gli uomini di Melo. Al termine, di essi sopravvissero poche decine. Tra questi c’era anche il condottiero barese il quale, pur gravemente ferito, riuscì a rifugiarsi a Capua preso il principe Pandolfo. Il frutto di dieci anni di sanguinosa ribellione era così andato perduto ; tutte le terre su cui aveva sventolato il vessillo dell’indipendenza erano tornate in mano bizantina. Fu questa la seconda battaglia di Canne, uno scontro da niente verrebbe da dire, se confrontato con quello scontro epico che oltre mille anni prima e nello stesso sito aveva visto contrapposte le forze di Annibale e quelle dei consoli Emilio e Varrone. Eppure qualcosa avvicina la grande e la piccola battaglia di Canne : l’Occidente in lotta con l’Oriente, ovvero prima Roma contro la fenicia Cartagine, poi Melo contro la Bisanzio di Basilio II.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 26 Maggio 2018

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