Cronaca

Cantiere chiuso e lavori fermi per il parco al Libertà

 
Dopo la cantierizzazione del 27 settembre e cioè di quasi tre mesi fa, il cantiere per costruire il primo, vero polmone verde del rione Libertà è in stato comatoso, per meglio dire di completo abbandono. Cosa cova sotto, si chiedono senza troppi giri di parole Michele e Luigi Cipriani, rispettivamente Consigliere Provinciale del Popolo delle Libertà e Segretario del Gruppo Indipendente Libertà, decisi a capire cosa sta accadendo tra via Don Bosco e via De Bernardis. E denunciare, almeno per ora, che da circa quindici giorni all’interno del cantiere non viene svolta alcuna attività di lavoro, mentre quello stesso cantiere versa in stato di totale abbandono (per rendersene conto basta vedere le foto a fianco). Di qua l’invito, quindi, rivolto all’Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Bari, ad attivarsi urgentemente e concretamente, affinchè chiarisca i motivi di tale arresto delle opere di realizzazione del Parco ‘Don Bosco’, in quanto, non vorremmo che, come già accaduto in precedenza per altri cantieri, anche questo diventasse un “museo”. Cipriani padre e figlio, a questo punto, vogliono anche sapere se la sospensione dei lavori per il parco fra via don Bosco e Generale De Bernardis sia dovuta a motivi organizzativi aziendali. Oppure, come sostiene chi preferisce non sbilanciarsi, a eventuali previsioni di “perizie di variante”….Una cosa è certa: come promesso, Luigi e Michele Cipriani continueranno a vigilare, al fine di veder realizzata l’opera tanto inseguita con anni di battaglie politiche, combattute nell’esclusivo interesse dei residenti del Quartiere Libertà. Ma in ‘replay’facciamo un passo indietro, a quando sono stati consegnati i lavori per la realizzazione dell’area a verde attrezzato tra via De Bernardis e via Don Bosco, martedì 27 settembre alla presenza dell’assessore ai Lavori pubblici Marco Lacarra. L’intervento, il cui costo complessivo è di 386.452, 70 euro, è finalizzato alla restituzione ai cittadini di una zona densamente popolata di Bari di uno spazio pubblico in grado di riqualificare l’ambiente urbano da un lato, e migliorare la vivibilità del quartiere dall’altro. L’obiettivo prioritario, si leggeva nei comunicati diramati in quei giorni di fine estate in puro stile ‘Anni Luce’ è trasformare l’area abbandonata in una piazza-giardino, vero e proprio polo di riferimento per tutti i residenti. Oltre alla sistemazione a verde del giardino, la cui estensione è di 2.490 metri quadri, verranno effettuati interventi lungo tutto l’isolato, sui tre lati del marciapiede, attraverso la messa a dimora di un filare di alberatura di Quercus ilex a ridosso della recinzione dell’area. “Si tratta di un’opera attesa da decenni dai residenti – dichiarava petto in fuori l’assessore-avvocato Lacarra – finalmente siamo riusciti a sbloccarla grazie all’interessamento dell’Amministrazione comunale e all’accordo per la cessione volontaria dell’area, raggiunto l’anno scorso con la Ferrotramviaria. Questo intervento non solo è un riconoscimento per l’intero quartiere, nel quale c’è ancora molto da lavorare, ma rappresenta una sfida importante perché il giardino si trova nel cuore di un quartiere senza aree a verde. Peraltro, quei pochi luoghi di socialità pubblici presenti spesso diventano preda dei vandali. Per questo auspico che i cittadini se ne prendano cura e lo tutelino con attenzione, anche perché, in futuro, i tagli previsti impediranno agli enti locali di eseguire interventi di questo tipo”. Sono previsti, ma ancora non s’è visto niente nel cantiere fantasma, l’utilizzo di materiali di pregio ma con una manutenzione ridotta e l’impianto di grandi alberature e verde accorpato, con manto erboso, senza piccole aiuole o cespugli. Saranno, inoltre, realizzati molti spazi diversi tra loro, a seconda delle diverse esigenze dei cittadini, come l’area destinata ai giochi per bambini, lo spazio con attrezzature sportive per ragazzi e la zona con sedute e tavolini provvista di copertura. Il progetto, nello specifico, prevede la creazione di un asse centrale principale di collegamento dei due ingressi, uno su via Don Bosco e l’altro su via De Bernardis: questa scelta determinerà la creazione di un giardino terrazzato e modellato con montagnole e aiuole tra i massi ciclopici, piante fiorite e sedute in pietra. Lungo l’asse di collegamento si snoderanno percorsi secondari e spazi riservati alla sosta, in parte coperti da pergolati e in parte da alberature, in modo da formare aree specifiche per giovani e anziani. Di fronte a una fontana a cascata con vasca semicircolare, lambita da una parete bagnata di contenimento delle aiuole, sorgerà un chiosco ottagonale in ghisa. Ma quando sorgerà tutto questo, considerato il tempo che galoppa rispetto alle previsioni del cronoprogramma, non è dato sapere…
 
Francesco De Martino
 
 
 
 


Pubblicato il 14 Dicembre 2011

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