Cronaca

Caos dichiarazioni per 300mila partite Iva in Puglia

Deve ancora incassare la fiducia del Parlamento, ma i ministri non ancora insediati ufficialmente diventano oggetto del desiderio per intere categorie di lavoratori e professionisti. Dopo i penalisti baresi, che proprio l’altro giorno sono scesi in campo nuovamente pregando il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede di non dimenticare il caso-Bari senza una sede giudiziaria unica e dignitosa, adesso è l’Ordine dei Commercialisti e degli Esperti Contabili, con quello degli Avvocati, a far fronte comune per tutelare i diritti di imprese e professionisti pugliesi. Chiedendo anche loro al ministero dell’Economia di disapplicare gli ‘ISA’, gli indici sintetici di affidabilità che, dal periodo di imposta 2018, sostituiscono gli ‘studi di settore’ per la verifica di congruità delle dichiarazioni dei redditi delle Partite Iva. La goccia che ha fatto traboccare il vaso? La comunicazione inviata pochi giorni fa dall’Agenzia delle Entrate a commercialisti pugliesi e di tutta Italia, nella quale, a un mese dalla scadenza per la presentazione delle dichiarazioni dei redditi, si sono ammessi ulteriori errori e anomalie in alcuni dati precompilati forniti in precedenza per determinare gli ISA: di conseguenza si deve procedere a nuovi conteggi per determinare i redditi 2018. “La dichiarazione dei redditi 2018 –  ammonisce Elbano de Nuccio, Presidente dell’Ordine dei Commercialisti di Bari oltre che coordinatore della Federazione dei sei Ordini pugliesi che rappresenta oltre 10mila professionisti – si è trasformata per oltre 300mila ditte individuali, imprese e professionisti pugliesi nel teatro dell’assurdo e non escludiamo nuovi dietrofront da parte di un Fisco in stato confusionale. È mio dovere, verso i commercialisti rappresentati e i contribuenti da loro assistiti, evidenziare – ha spiegato ancora de Nuccio – l’estrema farraginosità dei nuovi Indici sintetici di affidabilità fiscale che imprese e professionisti devono applicare. Chi, in questo difficile contesto economico, porta avanti con grande difficoltà un’attività d’impresa o di lavoro autonomo, non può essere valutato dal Fisco con parametri inaffidabili da applicare per determinare il reddito prodotto, con il concreto rischio di dover pagare imposte maggiori rispetto a quelle effettivamente dovute. È questo il motivo per cui ci appelliamo al nuovo ministro dell’Economia Gualtieri affinché per l’anno corrente gli ISA siano disapplicati”. Ma anche l’Avvocatura barese – come detto – non è rimasta a guadare dietro le quinte, coi suoi rappresentanti dell’Ordine professionale. E’ stato infatti l’avvocato-presidente dell’Ordine degli Avvocati di Bari, Giovanni Stefanì, a denunciare senza troppi giri di parole l’abnorme situazione creatasi attorno agli Indici Sintetici di Affidabilità fiscale, oggetto di ulteriori correzioni comunicate dall’Agenzia delle Entrate pochi giorni fa. Per effetto di queste modifiche la posizione del Contribuente, imprenditore o professionista, è pregiudicata dalla presenza di obblighi dichiarativi per i quali sono imposti illegittimamente tempi non adeguati e sistemi non idonei, in contrasto con lo Statuto del Contribuente, e ciò a prescindere dall’analisi del contenuto degli Isa stessi, per i quali si richiede la disapplicazione relativamente alle dichiarazioni 2018”.

 

Antonio De Luigi


Pubblicato il 7 Settembre 2019

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