Cronaca

Caos nel centrodestra: Forza Italia alle prese con una ricucitura quasi impossibile

La contesa tra il “ribelle” pugliese di Forza Italia, Raffaele Fitto, ed il coordinatore regionale del partito, Luigi Vitali, sembra ormai che ruoti unicamente sui nomi di Ignazio Zullo e Luigi Mazzei, i due consiglieri regionali uscenti di Fi su cui il responsabile pugliese del partito è irremovibile nel diniego di candidatura nella lista del partito dell’ex premier Silvio Berlusconi. Infatti, secondo alcuni addetti a lavori, la diatriba all’interno di Fi pugliese sul numero di posti in lista da riservare ai “fittiani” e sulla ricandidatura dei consiglieri regionali uscenti si sarebbe semplificata di molto, riducendosi soltanto alla pregiudiziale per la riconferma nella lista di Fi dei due esponenti regionali uscenti che, secondo Vitali, avrebbero mancato di rispetto al vertice nazionale del partito ed al suo rappresentante pugliese, quando il presidente Berlusconi, a metà febbraio, decise di commissariare il partito in Puglia a seguito delle dimissioni del coordinatore in carica, il senatore Francesco Amoruso. Mancato rispetto che, per Vitali, rappresenta una grave violazione delle regole interne al partito, poiché significa non riconoscere ruolo e leadership di Berlusconi. E ciò sarebbe incompatibile con la permanenza nel partito di Fi di un qualsiasi militante che si professa “forzisata” e “berlusconiano”. In effetti, i consiglieri Zullo e Mazzei, a differenza di altri loro colleghi vicini a Fitto, sono quelli che più di altri si sono esposti ed hanno pesantemente criticato la nomina di Vitali ed il commissariamento di Fi in Puglia alla vigilia delle regionali, dimostrando così di essere esponenti “fittiani” prima ancora che “forzisti” e “berlusconiani”. E ciò inevitabilmente ora crea problemi per la loro ricandidatura in Fi. Però, l’ipotesi che ruoti esclusivamente intorno a questa vicenda lo scontro interno a Fi in Puglia e che tale questione possa compromettere l’unità del centrodestra sulla candidatura a governatore dell’ex presidente della Provincia di Bari, Schittulli, sembra davvero paradossale. Infatti, se fossero vere le voci secondo cui Vitali avrebbe accettato di riservare 12 posti per le regionali nelle liste pugliesi di Fi, con la riconferma dei “fittiani” uscenti, tranne Zullo e Mazzei, allora sarebbe il caso di chiedersi come mai il dissenso tra Fitto e Vitali non si ricompone, visto che i due esclusi potrebbero essere comunque ricandidati e rieletti (se hanno i voti necessari) nella lista civica di Fitto? Da non dimenticare, tra l’altro, che Zullo è stato eletto la prima volta alla Regione nel 2005 proprio nella civica di Fitto, La Puglia Prima di tutto, e la seconda volta, nel 2010, si presentò nel Pdl di Berlusconi. Per cui non dovrebbe essere certo i 10mila voti di preferenza portati in dote da Zullo alla lista di Fi, o i 6mila voti di Mazzei, a pregiudicare l’eventuale successo di Forza Italia alle regionali pugliesi, come vorrebbero forse far credere coloro che si mostrano intransigenti nei confronti del veto di Vitali su questi due nomi. D’altronde Zullo e Mazzei il loro contributo elettorale al centrodestra ed al candidato presidente Schittulli lo apporterebbero comunque presentandosi candidati nella civica di Fitto, nella quale verrebbero eletti anche più facilmente, dimostrando tutto il loro effettivo peso di consensi personali. Peso di cui dovrebbe però preoccuparsi dopo il coordinatore di Fi, Vitali, che per le future elezioni politiche non dovrebbe rischiare di disperdere al partito di Berlusconi, se la sua missione non è solo quella di riportare Fi in Puglia sotto il pieno controllo dei vertici nazionali, sottraendola all’esclusivo appannaggio della componente ‘fittiana’. In definitiva, quindi, se Schittulli ha deciso di continuare a correre per le regionali  con ‘chi lo segue’ e Fitto ha deciso di seguirlo mettendo a sua disposizione una propria lista civica, a cui si aggiungerebbero anche quelle di Area Popolare-Ncd, Fratelli d’Italia ed altre, come mai la diatriba in Fi ancora non si ricompone e Fitto insiste per le ricandidature in Fi di Zullo e Mazzei, sapendo che su tale punto potrebbe anche rompersi l’unita del centrodestra intono a Schittulli? Infatti, a detta di qualche bene informato, c’è qualcosa che non convince nei ‘giochi’ tutt’ora aperti all’interno di Fi e del centrodestra pugliese. Qualcuno, sempre secondo lo stesso bene informato, non la racconta giusta all’elettorato pugliese di centrodestra. Ma i retroscena non ancora noti e la verità di come stanno realmente i fatti in Fi e nel centrodestra pugliese non tarderanno a venire a galla, così come sono ormai noti errori e tatticismi del passato che hanno trasformato la Puglia da regione con il primato di elettori più di centrodestra d’Italia alle politiche, nella Emilia-Romagna del sud per le regionali e tutte le principali elezioni amministrative. E per queste così vistose ed eclatanti contraddizioni elettorali c’è sicuramente la spiegazione.

 

Giuseppe Palella                


Pubblicato il 8 Aprile 2015

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