Cronaca

Caos sulla legge elettorale: Forza Italia diserterà le sedute del consiglio

Nel gruppo del partito di maggioranza relativa alla Regione, il Pd, non tutti i consiglieri condividono la presa di posizione definitiva sulle modifiche alla legge elettorale assunta mercoledì scorso dagli esponenti del centrosinistra presenti nella commissione per gli “Affari istituzionali”. Una presa di posizione che, come è noto, ha portato all’abbandono della seduta e, quindi, alla mancanza del numero legale. Infatti, a stigmatizzare la rottura del confronto sul progetto di legge elettorale in commissione è intervenuto Fabiano Amati (Pd), ex assessore della giunta Vendola ed attualmente semplice consigliere regionale, da poco rientrato a via Capruzzi grazie ad una sentenza della Corte d’Appello di Bari, che ha sospeso gli effetti della ‘legge Severino’ in attesa che la Corte Costituzionale dipani alcuni dubbi di legittimità della norma in base alla quale Amati era stato dichiarato decaduto per via di una condanna penale non definitiva. Decadenza dalla carica che, come si ricorderà, avvenne lo scorso maggio. Ed ora, da esponete del Pd riammesso nell’Aula di via Capruzzi, Amati ha dichiarato: “Non mi sembra che il dibattito sul merito della legge elettorale giustifichi prese di posizione definitive e un po’ fuori dalle righe. Né la questione può essere rinchiusa nei recinti del regolamento sull’ammissibilità, o meno, degli emendamenti”. Inoltre, continuando con le dichiarazioni, il consigliere Amati ha commentato: “Se partiamo dai presupposti che una legge elettorale è necessaria anche per risparmiarci figuracce nazionali, che deve essere approvata col consenso quanto più largo, che non siamo all’anno zero sugli orientamenti costituzionali e della giurisprudenza di merito e che si parte da un testo base che bene o male ha avuto lunga e approfondita gestazione, i problemi finiscono per riguardare qualche questione oggettivamente ancora aperta”.  Ed ha, poi, pure spiegato: “Intorno a queste questioni, con metodo, pazienza e un po’ di saggezza tecnica, deve cercarsi la più larga condivisione tra le forze politiche presenti in Consiglio regionale, dismettendo ogni calcolo di convenienza fondato sui pronostici di vittoria o di sconfitta in vista delle imminenti elezioni regionali”. In fine, l’intervento di Amati, che è verosimilmente rivolto più alla propria parte politica (cioè alle forze di centrosinistra) che a quella avversa, visto che ad interrompere la discussione sulle modifiche alla legge elettorale in VII commissione sono stati i rappresentati dei partiti della maggioranza, si è concluso con un generico appello ai colleghi consiglieri di buona volontà e, forse sottinteso, capacità in campo amministrativo. Infatti, Amati ha terminato dichiarando: “Auspico pertanto di evitare parole definitive di rottura e la costituzione informale, attorno alla guida dell’Ufficio di presidenza del Consiglio e della conferenza dei capigruppo, di un gruppo di colleghi volenterosi, che per prima cosa sappiano che sull’argomento non è consentito mandarsi a quel paese. Prima lo facciamo meglio sarà. Per tutti e per la tranquillità del confronto politico che nei prossimi mesi si svolgerà nella nostra Regione”. Pure dal fronte delle opposizioni è intervenuto un richiamo a riaprire il confronto tra le forze politiche, sulle proposte per la nuova legge elettorale, dal vice Presidente dell’Assemblea regionale, Nino Marmo. Quest’ultimo, infatti, con una nota ha ricordato i rischi politici ed amministrativi di una presa di posizione aventiniana sulle modiche da introdurre alla legge elettorale  e per evitarli ha manifestato la propria disponibilità a collaborare nell’attività di mediazione dell’Ufficio di Presidenza, in rappresentanza dell’Opposizione. Infatti, Marmo ha innanzitutto rilevato: “Sulla legge elettorale sono maturate posizioni critiche, che rischiano di far implodere il Consiglio regionale vanificando l’opportunità della più ampia condivisione”. E, continuando, ha dichiarato: “Credo che sia nell’interesse di tutti ricomporre le fratture e per questo do la mia disponibilità al presidente Introna a sostenere la sua attività di sintesi tra le varie forze politiche”. “Ritengo – ha aggiunto Marmo – che la Commissione sia il luogo deputato per analizzare i 13 emendamenti presentati dal gruppo di Forza Italia, così come da altri del centrosinistra, come l’emendamento ‘Procacci’, di cui si parla sulla stampa, ma che i consiglieri non hanno ancora visionato. Un confronto che può avere dei limiti di tempo prestabiliti e decisi insieme in sede di Ufficio di Presidenza, al fine di rassicurare chi teme uno slittamento ‘letale’ dei tempi”. Rilevando, quindi, che i tempi ed i margini per l’esame in VII Commissione delle proposte di modifica alla legge ci sono ancora e, pertanto, Marmo ha rimarcato che “Una volta rispettati i regolamenti e lo statuto, e valutata la legge in Commissione, potremo proseguire spediti in Consiglio regionale”.E poi concludere: “Mi pare un compromesso ragionevole che consentirà il rispetto delle prerogative consiliari di tutti i gruppi e dei singoli, e l’esigenza sacrosanta di offrire alla Puglia una nuova legge elettorale che garantisca il fondamentale diritto di rappresentanza”. La riunione dell’Ufficio di Presidenza è prevista per lunedì prossimo, quando il socialista Onofrio Introna, Presidente del Consiglio regionale, dovrà farsi carico di mettere insieme i cocci, che maggioranza ed opposizione hanno creato in oltre sei mesi di nulla di fatto, per far quadre il cerchio di una nuova legge elettorale garante della governabilità della Regione, ma anche rispettosa delle effettive volontà politiche dei pugliesi, oltre che di un adeguato equilibrio consiliare tra vincitori e vinti delle elezioni di metà maggio.   

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 6 Febbraio 2015

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