Caparezza scatena “la fine del mondo” in musica
Giovedi’ scorso a Bari, Caparezza ha offerto davvero il massimo di sé, in un Palaflorio pieno all’inverosimile. Anticipato dagli Apres la Classe, gruppo salentino, che non ha dato il massimo sul palco, forse perché non in forma e con qualche problema alla voce, visto che all’inizio dell’esibizione hanno stonato varie volte, alle 22,10 è salito sul palco Caparezza vestito da capo tribù Maya sulle note di “La fine di Gaia”. Non finiremo mai di dirlo lo show di Caparezza varia in continuazione nel corso del tour, proprio per offrire alle migliaia di persone che lo seguono uno spettacolo sempre diverso e divertente sotto tutti i punti di vista. L’intento di Michele del resto è sempre stato quello di regalare un po’ di serenità e di ironizzare su tutti i problemi che purtroppo attanagliano la mente degli italiani. Ed è per questo che il pubblico spazia dai 7 ai 70 anni circa. Bastava guardare tra la gente presente nel palasport per accorgersi di quanti bambini ci fossero, mischiati tra i ragazzi, e come gli stessi sapessero a memoria ogni singolo brano del Capa, ma scoprire che c’erano tantissime coppie di persone mature, anch’esse attratte all’inverosimile dalla musica dell’artista è stata una piacevolissima sorpresa. Certo a proposito di problemi, all’inizio qualcuno c’è stato. Infatti le transenne di sicurezza hanno rischiato di cedere, e lo stesso Caparezza ha invitato il pubblico a saltare sul posto e a non spingere in avanti, e bisogna sottolineare che il pubblico ha accolto con rispetto questa richiesta ed ha fatto sì che il concerto si svolgesse regolarmente senza problemi. Cose che capitano, soprattutto quando arriva cosi’ tanta gente da ogni parte della Puglia che ha solo voglia di sano divertimento. Caparezza ha contraccambiato questo grande amore per lui regalando uno show carico di musica. Tante le canzoni per questo tour definito dall’artista l’”Eretico Tour 3” in quanto variato già tre volte completamente. Lo show è stato diviso in due parti: la prima più poggiata sui brani estratti dall’ultimo cd “Il sogno eretico”, da “Kevin Spacey” a “Ti sorrido mentre affogo”, da “Legalize the Premier” a “House Credibility”, dove l’artista ha sottolineato, indossando un grembiule da cucina e maneggiando una scopa, la sua contrarietà all’idea del rap dell’uomo macho. La prima parte si è chiusa con “inno verdiano” che ha anticipato la scelta dei brani della seconda parte della scaletta. Un’astronave atterra sul palco e gli astronauti arrivano sul palco (interpretati dai suoi bravissimi musicisti) e via con la splendida “Vengo dalla luna” seguita da alcuni dei brani più vecchi come “Cacca dallo spazio”, “Dagli all’untore”, “Eroe” fino a chiudere lo show con “Goodbye Malinconia”. Qualche minuto per riprendersi dalla fatica del live (ma dove la prenderà mai questa incontenibile energia il grande Caparezza) e via per i bis con i musicisti sul palco stavolta travestiti da dito medio per il brano “il dito medio di Galileo” seguito a ruota da “Cose che non capisco” e per finire “Nell’acqua” brano inciso da Caparezza per il progetto Rezophonic, progetto che devolve il ricavato a scopi umanitari. Ma Caparezza non se la sente di lasciare senza un regalo speciale il pubblico della sua tanto amata terra, e allora ecco che a chiudere lo show c’è un brano fuori programma che sottolinea tutto il suo amore per Molfetta “Skazz l’eminl” (schiaccia le mandorle). Un ultimo abbraccio plateale per una notte che ha avuto dello straordinario pieno di musica e tanta allegria che in questo momento storico non guasta mai. Grande Capa.
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Nicola Violante
Pubblicato il 2 Gennaio 2012