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Caprile: “Resto a Bari fino a fine stagione e scalpito di affrontare la Reggina”

Mancano soltanto poco più di due giorni alla sfida contro la Reggina che non si disputava dal 26 gennaio 2020 ed in quel caso terminò 1 a 1 con il gol del pari dei biancorossi con Marco Perrotta quasi in zona Cesarini. Questa volta sarà però in B dove il confronto manca dal 2013 ed in quel caso il Bari di Torrente uscì sconfitto con rete della punta Di Michele. Sabato sera si affronteranno ancora una volta al “Granillo” in una sfida che si preannuncia di cartello perché la Reggina è seconda e il Bari è la terza ed il giorno dopo ci sarà anche la capolista Frosinone contro la quarta Genoa, distaccata due punti dai biancorossi. Ma oltre la vittoria che è quello a cui si punta sempre ci sarà le festa sugli spalti, prima del fischio di inizio e presumibilmente anche dopo, tra tifosi reggini e baresi alla luce di un gemellaggio storico ed ultratrentennale. Sul campo però sarà battaglia contro la squadra guidata da mister Pippo Inzaghi e ieri all’orario di pranzo la società biancorossa ha messo a disposizione il suo portiere titolare ed ennesima scommessa vinta dal diesse Ciro Polito, ovvero Elia Caprile, oramai nel giro dell’Under 21. Elia Caprile, comprato dal Leeds e scorso anno in prestito alla Pro Patria ha detto la sua senza fronzoli e con schiettezza, partendo dalla parata più bella: “Direi sul colpo di testa di Falcinelli nel primo tempo. Anche più di quella su Diaw”. Sarà una sfida da secondo posto in caso di vittoria dei biancorossi: “Non è un obbligo ma noi come squadra puntiamo a vincere e sappiamo che se vinciamo sabato diventiamo secondi: è un’idea che sicuramente ci stuzzica. Siamo pronti e speriamo di fare del nostro meglio per portarla a casa”. Sulla serie A ed ipotetica chiamata il portiere non si è nascosto ma ha svelato la sua priorità: “Non so se sono già pronto per giocare in A. Ogni campionato è differente e questa estate, quando mi sono avvicinato alla B, avevo legittimi dubbi su come avrei affrontato il campionato. Io so quanto lavoro ci ho messo per essere qui oggi. Se un giorno dovessi avere la possibilità di giocare in A, cercherei di farlo al massimo delle mie possibilità”. Con il Modena sembrava tutto già fatto per il 4-0 ma un recupero stile Mondiale in Qatar ed un errore della difesa lo ha visto subire un gol, ma il portiere degli azzurrini e dei Galletti non si è scomposto: “Avrei voluto chiudere con un altro clean sheet ma se devo scegliere è meglio prendere gol sul 4-0 per noi che sullo 0-0. Ho preso gol e cerchiamo sicuramente di migliorare”. Caprile risulta tra i migliori portieri della B come Under, ma lui ha mantenuto un profilo basso senza pero nascondersi: “Io e Turati a Frosinone? Non credo sia così strano da vedere. Di qualità ne hanno anche altri portieri che magari giocano in Serie C e sono meno conosciuti. Non credo sia una casualità. Conosco Stefano, è un portiere forte ed è un piacere vederlo là”. Sul calciomercato e i “rumors” il portierone biancorosso ha spiegato: “Io ho preso il treno che mi portava in Inghilterra a diciotto anni perché sono occasioni che arrivano una sola volta. Il mio nome è accostato a tante squadre ma non c’è nulla di concreto e reale. Io sono concentrato sul Bari e a meno di cose clamorose almeno fino a giugno i tifosi baresi mi dovranno sopportare” E si spera, aggiungiamo anche di pi perché significherebbe programmazione su un portiere che dà garanzie al resto del reparto e che forse già dalla prossima stagione può conoscere un’ulteriore consacrazione. Inevitabile una pillola sul rapporto con il direttore sportivo biancorosso: “Al direttore devo tanto, è l’unico che ha realmente creduto in me questa estate. A lui devo tanto. Abbiamo un bel rapporto, io potrei essere suo figlio: abbiamo 22 anni di differenza. Mi aiuta a tenere i piedi per terra”. Ha già parato due rigori da quando veste la maglia biancorossa: “Ho 21 anni devo migliorare in tutto ancora. Non sono un fatto e finito, ho tanto da prendere sotto ogni aspetto. Dal gioco con i piedi alle uscite, alle parate, alla presa. So che non sono perfetto e non sono ancora al livello a cui aspiro. Rigori? C’è tanto studio, nei Mondiali ammiro molto Lloris. Il mio idolo è Buffon. Vi spiego invece del rigore parato a Como: l’arbitro ha detto che Blanco era entrato in area prima che Cerri battesse il rigore quindi avendo io parato era punizione indiretta. Credo che la parata su Faraoni a Verona sia stata quella a cui tengo più quest’anno”. Su che tipo di gara si aspetta: “Mi aspetto 90 minuti belli, intensi, tosti. Sono sicuro che ci sarà una cornice di pubblico importante. Non vedo l’ora che arrivi sabato”. Una di quelle gare dove il risultato conterà più di tutto anche di una bella prestazione. Sul rapporto con i suoi compagni ed in particolare con i colleghi di reparto, l’estremo difensore ha risposto: “Chi mi sta attorno sa bene che il mio atteggiamento è sempre low-profile. Il portiere viene notato per gli episodi ma chi gioca in questo ruolo sa che l’errore capita. Non devi farti schiacciare dall’eventuale errore. Come io sbaglio un’uscita, un mio compagno magari sbaglia un gol. Con Frattali e Polverino abbiamo un rapporto schietto, ci confrontiamo e ci divertiamo quando ci alleniamo tra di noi”. Sull’esperienza proficua in C che lo ha forgiato, Caprile ha raccontato: “La mia annata in C mi ha aiutato tanto, mi ha fatto conoscere il calcio dei grandi con pregi e difetti di questo calcio e le pressioni che puoi subire se giochi per la salvezza. Per larghi tratti del campionato siamo stati terzultimi poi abbiamo giocato due turni dei playoff. Portieri promettenti? Penso a Turk, che l’anno scorso era a Parma e ora è alla Reggiana, ma credo che ci siano tanti portieri giovani bravi che aspettano solo un’occasione. E saranno pronti a coglierla”. Un’ultima chiosa anche sull’importanza dello spogliatoio da parte del ventunenne biancorosso autore di ben 17 partite da titolare in campionato e due in Coppa subendo 18 gol complessivamente e ben 5 cleen sheet realizzati, ha concluso: “L’umiltà me l’hanno trasmessa i miei genitori poi nella vita ho avuto qualche batosta e questo mi aiuta nel modo di pormi con i compagni. So che devo dare ordini, dare sicurezza ai miei compagni anche se sono il più giovane in campo. Davanti a me giocano Di Cesare, con il quale ci sono 18 anni di differenza e 400 partite, e Vicari, che è stato capitano della Spal. Sento la fiducia di tutti”. (Ph. Tess Lapedota).

M.I.


Pubblicato il 15 Dicembre 2022

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