Cultura e Spettacoli

Caricare i cannoni di semi di fiori…

Avantieri pomeriggio sul lungomare di Bari eravamo migliaia col naso all’insù ad ammirare le evoluzioni delle Frecce Tricolori. A differenza degli anni passati, però, il rombo dei jet ispirava meno gioia. Nessuno osava far parola, ma il pensiero della guerra in corso in Ucraina stava come sospeso sulla testa di ognuno : Tu pensa questo frastuono lacerante e poi la detonazione di una bomba, la morte e la rovina che si abbattono su civili senza colpa… Tra morte e rovina, alcuni giorni prima, era stato girato in Ucraina un video che ha battuto ogni record di visualizzazioni, quello in cui una donna, dopo aver rimproverato un soldato russo, gli donava una manciata di semi di girasole dicendo : “Prendi e metti in tasca, così quando morirai cresceranno fiori…” In modi diversi quel gesto ha lasciato il segno dappertutto. Il più vicino a noi l’abbiamo colto sabato scorso al Teatro Rossini di Gioia del Colle, dove in cartellone era ‘E sia’, concerto reading dei CFF e il Nomade Venerabile, con la partecipazione della poetessa Grazia Procino (dalla cui silloge ‘E sia’ sono stati tratti i testi dell’omonima incisione). Ad un certo momento della performance, la regia di Maurizio Vacca – curatore anche di luci e videoproiezioni – prevedeva che due leggiadre fanciulle paludate di bianco come vestali girassero tra il pubblico lente, mute e solenni distribuendo cilindretti in vetro contenenti un centinaio di semi di fiori selvatici. Un gesto esplicito volto a promuovere altro, ma più intimo e silenzioso gesto : Piantare fiori per propagare la vita ed affermarla in un momento in cui il mondo è funestato da una quarantina di guerre (benché i media riservino spazio solo a quella che più fa ‘spettacolo’). ‘Mettete dei fiori nei vostri cannoni’, cantavano i Giganti in una canzone presentata al festival di Sanremo del 1967 (proprio quella in cui si suicidò Tenco). Giusto. Solo che i fiori recisi sono già morti, mentre i semi… Non ha del ‘rodariano’ l’idea di una bomba a grappolo il cui botto anziché schegge letali sparga semi di fiori ?… La tenera trovata di Vacca equivale ad carezza umile, pregna di freschezza evangelica, perfettamente inserita all’interno di uno spettacolo vigoroso. Affatto arrugginiti nonostante la lunga e infausta sosta-covid, Anna Maria Stasi, Anna Surico, Guido Lioi e Vanni la Guardia già dalle prime note hanno risvegliato la potente tensione emotiva di cui si confermano capaci da una ventina d’anni e per la quale vanno giustamente famosi. Lunghissimo l’applauso di commiato tributato dal pubblico alla band gioiese. Hanno contribuito al successo Marcello Magro (suoni), Francesca Pastore (illustrazioni) e i performer Federica Indellicati, Claudia Fiorente e Roberto Indellicati.

 

Italo Interesse

 

 


Pubblicato il 10 Maggio 2022

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