Carnivore? ‘Insettivore’, prego
In natura esistono oltre seicento varietà di piante carnivore. Alcune specie sono presenti anche in Italia. L’unica pianta carnivora di cui si abbia notizia in Puglia è l’Utricularia vulgaris. Detta anche erba vescica, cresce nel sito dei Laghi Alimini. E’ una pianta acquatica perenne, non ancorata al fondo e priva di vere radici. I suoi fusti sono ramificati e flessibili, lunghi sino a due metri. E’ usata in fitoterapia per le sue proprietà diuretiche e antinfiammatorie. Le foglie presentano setole che, quando toccate dagli insetti, schiudono vesciche all’interno delle quali le prede vengono aspirate. Sarebbe dunque più esatto parlare di piante ‘insettivore’, il che vale per tutte le altre specie vegetali impropriamente dette ‘carnivore’. Tale improprietà è frutto della accesa fantasia di certa letteratura, di certo cinema d’evasione e d’altre forme d’arte che hanno enfatizzato paure ancestrali. Si pensi a ‘Il giorno dei trifidi’, un libro scritto nel 1951 da Johm Wyndham ; i trifidi in questione sono piante capaci di sradicarsi e spostarsi da sole uccidendo le vittime con una coda munita di un pungiglione come quella degli scorpioni… In ‘Jumanji’ il film diretto nel 1995 da Joe Johnston sono rappresentate diverse piante carnivore, una delle quali è talmente grande da essere capace con i suoi tentacoli di catturare un’automobile… L’accesa fantasia di scrittori e soggettisti trae origine da lontani – e presunti – fatti di cronaca. Tutto comincia nel 1891, quando William Thomas Stead pubblica un articolo sul Lucifer dove si parla di una pianta-vampiro in Nicaragua capace di creare una trappola con radici aeree dotate di bocche a ventosa. Di una pianta molto simile parla in una lettera per il giornale South Australian Register l’esploratore tedesco Carl Liche, di ritorno dal Madagascar nel 1881. Nel libro ‘Land and Sea’ (1887) J.W.Buel, la stessa pianta carnivora ha un nome : Ya-te-veo ; essa crescerebbe nelle giungle dell’Amazzonia, dell’Africa Nera ed equatoriale e viene descritta come in possesso di “molti tronchi gracili e lunghi somiglianti ai tentacoli delle piovre, che si animano alla vista delle prede”. Nell’edizione del 26 settembre 1920, il quotidiano The American Weekly parla di una ragazza del Madagascar divorata da una di queste mostruose creature vegetali nel 1878. In ‘Madagascar, land of the Man-esting Tree’, un libro scritto nel 1924 dall’allora governatore del Michigan, Chase Osbron, vengono accennati racconti di missionari relativi al cosiddetto ‘albero assassino’ e ai sacrifici umani consumati in suo onore dai nativi…. – Nell’immagine, un’illustrazione a firma di Luca Boschi.
Italo Interesse
Pubblicato il 3 Settembre 2019