Caro estinto, il valzer degli avvoltoi
Lo sanno pure in capo al mondo cosa è successo a Rossano, in Calabria. Quei sei poveri braccianti rumeni sono morti due volte. Prima travolti dal regionale Metaponto Reggio (le sbarre del passaggio a livello – in gestione privata – erano colpevolmente alzate), poi oggetto sul luogo del disastro di una squallida contesa tra imprese di pompe funebri concorrenti. Se ci soffermiamo su quest’ultimo, greve, aspetto della faccenda non è per spendere parole in proposito (fatti così si commentano da soli), quanto per domandarci se certe cose accadono anche da noi. Tutto quello che possiamo testimoniare è l’esistenza di gente che studia come non ritrovarsi impantanata in tanto fango. Il Responsabile dell’Obitorio di un Ospedale pugliese ogni qual volta arriva una salma esige che i famigliari del defunto firmino una dichiarazione dove si afferma che non c’è stata alcuna pressione nella scelta dell’impresa di pompe funebri. Tanta cautela segnala l’atmosfera ‘malata’ in cui sono chiamate a muoversi talune categorie di lavoratori. Fino a qualche tempo fa, infermieri prezzolati, erano solleciti nell’allertare questa o quell’impresa in caso di decesso. Dopo una serie di denunce, le ditte di pompe funebri hanno adottato una nuova strategia. Non bastando l’avere una sede a poche decine di metri dall’ingresso degli Ospedali, adesso usano personali ‘presidi mobili’ nelle vicinanze degli obitori. Si tratta di ‘turnisti’ la cui funzione è avvicinare i famigliari dell’estinto e offrire i propri servigi. Si sa come vanno certe cose, nove volte su dieci chi prima arriva ‘acchiappa’ ; nella desolazione del momento i congiunti accolgono quasi con sollievo chi si presenta a sollevarli dell’onere di ‘scegliere’. D’altra parte la natura mette fretta relativamente a certe cose. Dove trovare il tempo e l’animo di andare girando per mettere offerte a confronto? Possiamo pensare pure che questi ‘emissari’ per lavorare meglio cerchino d’arruffianarsi Responsabili d’Obitorio. Tirati nell’affare, questi ultimi andrebbero a svolgere la funzione di ‘suggeritori’ dietro percentuale, si capisce. E che succede se i ‘clienti’ invece di accettare supinamente sollevano eccezioni, parlano di preventivi? L’arte di vendere considera anche malizie, omissioni opportune, qualche menzogna … e una certa insistenza. Insomma, tutto ciò che fa ‘pressione’. Ma non tutti quelli che lavorano negli Obitori si prestano al gioco. Siccome però è difficile levare dalla testa del sempre più prevenuto uomo della strada che anche il Responsabile d’Obitorio è in combutta con quelli delle pompe funebri, ecco spiegata la novità della dichiarazione di cui sopra. Il clima è quello che è. Non siamo lontani da spot macabri, ‘dettagliati’ e insistenti come per dentifrici, tonno in scatola e birra.
Italo Interesse
Pubblicato il 29 Novembre 2012