Cronaca

Caroppo (Fi): “Emiliano ama tanto l’agricoltura pugliese che si dimentica della Xylella”

Il tormentone dell’agricoltura pugliese, la Xylella fastidiosa dell’ulivo, sembra passata quasi in secondo piano per la Regione, che ultimamente si è forse più concentrata a tentare di contestare e contrastare l’approdo del gasdotto Tap alla marina di Melendugno (Le), in contrada San Foca, piuttosto che battersi con pari determinazione per entrambe le questioni. Però, a ricordare al governatore pugliese, Michele Emiliano (Pd), che la batteriosi che negli ultimi anni ha flagellato nel Salento qualche milione di alberi di ulivo, facendoli seccare rapidamente, e continua inesorabilmente, tuttora, ad espandersi verso il nord della Puglia fino a lambire le provincie di Bari e Taranto, avendo già da tempo toccato parte della provincia di Brindisi, ancora una volta è un rappresentante dell’opposizione regionale, Andrea Caroppo. Infatti, il capogruppo di Forza Italia nell’Aula di via Capruzzi con una recente nota ha nuovamente sollevato il problema, denunciando ritardi ed inadempienze della Regione Puglia in un comparto fondamentale per il tessuto economico regionale, quello olivicolo per l’appunto, dove alcune migliaia di aziende e produttori agricoli del settore che hanno avuto le proprie piantagioni di ulivo interessate da tale epidemia sono ancora in attesa di capire come lo Stato italiano intende efficacemente contrastare e rimediare al flagello della Xylella e, soprattutto, evitare che nel tempo ai danni economico-ambientali già subiti se ne possano aggiungere altri ancora. “Emiliano – esordisce Caroppo nella sua nota – ama così tanto gli ulivi e l’olio pugliese che prima ha lasciato seccare milioni di alberi, ora, mentre lascia che la sputacchina porti indisturbata la Xylella sempre più a Nord, non fa nulla perché si possano sostituire gli alberi secchi anche con altre coltivazioni: è un’offesa continua al territorio e ai cittadini pugliesi”. E, continuando, il capogruppo forzista rincara la dose di critiche ironiche al presidente Emiliano afferma: “Dando retta ai ‘santoni’ che dicevano che la Xylella non esiste o non bisognava combatterla, men che mai con le eradicazioni”. Così facendo, però,  “Emiliano – sempre a detta di Caroppo – ha fatto seccare milioni di alberi di ulivo, da Leuca a Oria, uccidendo un intero settore”. Ed ora, rileva inoltre il capogruppo di Fi, “mentre lascia che la sputacchina porti indisturbata la Xylella sempre più a nord, ha completamente abbandonato produttori e agricoltori che, non solo non hanno visto un euro di ristoro, ma soprattutto non possono nemmeno espiantare alberi morti e improduttivi per far post ad altre coltivazioni!”. E questo, ironizza ancora Caroppo, è “un capolavoro” del governatore pugliese “solo per il quale Emiliano meriterebbe di tornare a fare altro nella vita”. In fine, l’esponente forzista di via Capruzzi conclude la sua nota di richiamo sul problema Xylella con un invito esplicito ad Emiliano affermando: “Il Presidente, così preso dalle sue ambizioni personali da aver abbandonato la Puglia, si attivi perché il Parlamento, nel quale il suo partito ha la maggioranza, legiferi immediatamente liberando produttori e agricoltori pugliese dalla catene alle quali lui li ha costretti”. Infatti, ora che il congresso del Pd si è concluso e le recenti primarie, che hanno visto il governatore pugliese impegnato direttamente nel tentativo, andato poi a vuoto, di scalata alla segreteria nazionale del suo partito, ormai alle spalle, è auspicabile un ritorno a tempo pieno di Emiliano alla guida della Regione e conseguentemente una riaccensione dei riflettori sulla “questione Xyllella” da parte del governo regionale, sia con il governo Gentiloni che con le competenti  Autorità della Ue. Ed ora per Emiliano, almeno con il Governo nazionale, dovrebbe essere un po’ più semplice far sentire il “grido di dolore” dei produttori olivicoli pugliesi interessati dal problema, visto che nel partito di cui fa parte, che è lo stesso del premier Paolo Gentiloni e del ministro alle Politiche agricole nonché neo vicesegretario unico del Pd, Maurizio Martina, il governatore pugliese ha assunto, con la partecipazione alle primarie e la formazione di una sua corrente interna (Fronte democratico) seppur minoritaria, la dimensione di un leader nazionale. Altrimenti – si chiedono in molti – a cosa sarebbe servito tutto il “can-can” messo su negli ultimi due mesi dal “sindaco di Puglia”? Infatti, in tanti nella nostra regione auspicano che almeno in questo possa essere servito il recente “polverone” di Emiliano nel Pd.  

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 9 Maggio 2017

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