Cronaca

Cartelle pazze dei Consorzi di Bonifica. Marmo: “Si annulli il tributo”

La vicenda di questi giorni riguarda il delicato tema delle cartelle di pagamento recapitate ai coltivatori per il tributo 630 in favore dei Consorzi di Bonifica pugliesi.

Per questo ieri mattina nella sala Finocchiaro del Consiglio Regionale della Puglia, il gruppo consiliare Forza Italia, rappresentato dal vicepresidente del Consiglio Regionale pugliese, Nicola Marmo, con il Capogruppo in Consiglio Regionale del Pdl-Fi, Ignazio Zullo, e i consiglieri Luigi Mazzei, Giandiego Gatta, Aldo Aloisi, Antonio Scianaro, Roberto Ruocco e Saverio Congedo, ha presentato un’iniziativa al riguardo.

“Chiediamo a Vendola l’annullamento di queste cartelle pazze perché non è sufficiente una sospensione del loro pagamento”. Così il Capogruppo Zullo ha annunciato la proposta di un ordine del giorno a riguardo e di una petizione popolare.

“Non è possibile –ha proseguito- richiedere un tributo ingiusto ad un settore già in ginocchio, in mutande. Lo statuto dei Consorzi prevede il pagamento dei tributi solo se sono resi dei servizi in cambio e se sono tangibili. E non è certamente questo il caso”.

Zullo ha anche affermato: “la proposta del Pd, poi, di chiedere ai parlamentari l’approvazione di una legge che sopprima i Consorzi, è ridicola perché in altre Regioni questi enti funzionano e solo in Puglia, per l’inadeguatezza di questa sinistra, rappresentano un problema da risolvere”.

Dello stesso tenore le dichiarazioni del Vicepresidente Marmo: “sulle cartelle pazze registriamo la tipica sciatteria di Vendola e della sua Giunta, ovvero rinviare, sospendere, decidere di non decidere, senza trovare una soluzione e dare una risposta definitiva a tutti gli agricoltori pugliesi. Pertanto, chiediamo al Presidente del Consiglio Regionale di inserire nell’agenda dei lavori il nostro ordine del giorno che impegna la Giunta ad annullare la riscossione da parte dei Consorzi di Bonifica del ruolo di contribuenza cod. 630 del 2014, destinato ai titolari di terreni ed immobili ricadenti nel nostro territorio”.

“In sostanza è violato l’articolo 62 dello statuto dei consorzi –precisa Marmo- che prevede la emissione dei tributi a conclusione dell’attività di bonifica, della quale non si ha contezza”. 

Il consigliere Congedo ha aggiunto: “un caso tra gli altri è quello di Ugento, dove la situazione dei canali e dei bacini è rimasta catastrofica. Il ristagno delle acque putride, derivante dall’ostruzione dei canali di bonifica, rischia di essere il biglietto da visita per le marine di Ugento. Un problema grave che il consorzio del luogo non riesce a risolvere per assenza di fondi e che il Comune non può affrontare non avendo alcun potere a riguardo”.

“Negli ultimi tempi –ha concluso Congedo- la situazione è peggiorata e rischia di mettere a repentaglio la salute dei cittadini, l’ambiente e l’economia di un territorio che vive di turismo e che su questo punta per fronteggiare l’attuale crisi”.

“Sui consorzi di bonifica Vendola sta adottando la stessa politica di chiusura che ha seguito per la sanità”, ha detto invece il consigliere Gatta. “Una scelta irresponsabile di questa Giunta che –ha proseguito-  così come ha inteso chiudere gli ospedali ad occhi chiusi, così intende fare per i consorzi. Chiuderli, pur di non risolvere il problema riqualificando il sistema”.

“E’ un altro duro colpo all’agricoltura –ha affermato Mazzei- che già sta pagando un prezzo salatissimo per i danni del maltempo e la xilella fastidiosa. È un settore principale per l’economia salentina e pugliese; purtroppo secondario, invece, per il governo regionale”.

“Il manifesto che abbiamo creato –ha aggiunto Ruocco- ricorda la campagna pubblicitaria di Vendola. Il suo slogan “pericoloso” i pugliesi l’hanno vissuto fino in fondo e gli agricoltori ora sanno che voleva dire: è pericoloso per davvero, ha distrutto una Regione”. “Dopo dieci anni di abbandono del settore è necessario un cambiamento radicale”, ha dichiarato Antonio Scianaro. “E’ tempo –ha aggiunto- di predisporre delle misure di emergenza per il dopo-Vendola, per poter rimettere in sesto la Regione il prima possibile e restituire ai pugliesi una nuova prospettiva di rilancio e di sviluppo”. “Vendola e questa maggioranza –ha concluso Aldo Aloisi- hanno di fatto realizzato un processo di anti-socializzazione. Non hanno coinvolto i Comuni e i territori in questa fase per l’imposizione dei tributi, contravvenendo, oltre che a quanto suggerito dal buon senso, anche alle previsioni della legge a riguardo”.

 

Anna Deninno

 


Pubblicato il 2 Luglio 2014

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