Cronaca

Casa dei ragazzi a Monopoli: c’è la conferenza, ma di aprire non si parla…

Avanti piano dopo interrogazioni, missive, lettere e istanze per aprire finalmente la casa dei bambini e ragazzi a Monopoli: dopo un anno e più di promesse e chiacchiere ‘vacanti’, come si dice dalle nostre parti, di politici, amministratori, burocrati e dirigenti, si torna quasi al punto di partenza con la convocazione di altre riunioni, tavoli e ‘summit di dirigenti e burocrati. La conferenza di servizi che dovrebbe servire per stabilire finalmente tempi certi nel procedimento di apertura del centro monopolitano, difatti, altro non è se non un incontro tra pubbliche amministrazioni a un tavolo per risolvere i problemi. E tornare a confrontarsi, cercando di schiodare procedimenti che prevedono il rilascio di autorizzazioni, nulla osta e pareri. Insomma, l’elefante/burocrazia barrisce e torna lentamente ad agitare le orecchie. E se non siamo all’anno zero per il grande centro infantile tanto atteso a Monopoli, già arredato e pronto per la consegna, poco ci manca. Eppure c’è chi, come il presidente del gruppo forzista in via Gentile, Stefano Lacatena, vede e pensa positivo. “Ci siamo: il grande progetto della “Casa dei bambini e ragazzi” speciali di Monopoli, fiore all’occhiello per tutto il sistema assistenziale regionale, muove i primi passi. C’è stato un incontro tra Comune di Monopoli, Regione Puglia, Azienda sanitaria locale/Bari e dirigenti di Neuropsichiatria Infantile, a cui ho partecipato assieme al sindaco di Monopoli Annese, per definire un cronoprogramma preciso e dettagliato dei prossimi passi. La notizia è che, finalmente, sarà convocata una conferenza di servizi tra gli enti coinvolti per stabilire i tempi di realizzazione del centro per il quale, il mese scorso, è stato firmato un protocollo d’intesa”. Lacatena sprizza soddisfazione e ottimismo, come detto, da tutti i pori, parlando del progetto del centro, che sarà un punto di riferimento sul fronte dell’assistenza ai bambini e ragazzi “speciali”, dotato di luoghi e servizi di assoluta avanguardia. “Nel frattempo, però, abbiamo chiesto alla Regione e alla Asl/Bari di intervenire per una riorganizzazione logistica di Neuropsichiatria Infantile nel Day Hospice “San Camillo”, precisa il consigliere azzurro. Pronto a ricordare, come già annunciato, che si potrà contare a brevissimo di spazi adeguati ad uso esclusivo del reparto. Oggi, infatti, tutte le prestazioni vengono erogate condividendo gli spazi con il Consultorio familiare e, quindi, è stato concordato con i vertici sanitari il suo trasferimento, destinando l’intero piano alla Neuropsichiatria. E questo è senza dubbio un passaggio di sostanza a vantaggio degli assistiti e delle loro famiglie. “Continueremo a mettercela tutta, a vigilare scrupolosamente sul rispetto dei tempi e degli impegni assunti con spirito di squadra, per “mettere in rete” una palla molto importante per la nostra comunità e per tutti i pugliesi”, si trasforma in goleador Lacatena. Eppure sono troppi mesi che, dopo che il Comune ha fatto interamente la sua parte, azienda sanitaria barese e regione Puglia hanno frenato sul grande centro sociale, segnando nettamente il passo. Non si sono dimenticati certo del “Super Centro” di Neuropsichiatria infantile che dovrebbe nascere a Monopoli i genitori di chi beneficerà di attenzioni, cure e mezzi particolari. Emiliano in persona è stato a presentarlo alla cittadinanza monopolitana lo scorso anno, il 29 luglio 2020, nella Sala Consiliare del Comune, esaltandone le caratteristiche innovative e la sua originalità. <<Se vuole può rivedere i notiziari Rai e di altre emittenti e leggere gli articoli che sono stati pubblicati su tutti gli organi di stampa>>, hanno anche scritto a Emiliano cittadini e politici di Monopoli, in tanti, esaltando un <<…esempio unico di umanizzazione delle cure e di “inclusione sociale”, una struttura all’avanguardia provvista non solo di ambienti riabilitativi ma anche di sala multimediale, laboratori, ateliers, spazi verdi allestiti ad orto botanico e giardino sensoriale>>. E allora, che fine ha fatto questo progetto e il fondo FESR Europeo di circa un milione di Euro con il quale sarebbe stato finanziato? Genitori, amministratori, bambini e ragazzi ‘speciali’ di Monopoli e non solo stanno ancora aspettando, dopo mesi e mesi, che la solita burocrazia si dia una bella mossa con una conferenza di servizi…e dopo?

Francesco De Martino


Pubblicato il 12 Giugno 2021

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