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Casamassima: ‘Quell’impianto di depurazione non è a norma’

Sono tornate all’attacco e senza evitare di affondare i loro colpi a tutela dell’ambiente e dell’assetto del territorio in Terra di Bari le Guardie Ambientali guidate da Enrico Grandi, dopo che più di tre anni fa – e precisamente il 21 aprile 2016 – ebbero inviato all’assessorato all’Ambiente del Comune di Casamassima. Un rapporto molto, ma molto dettagliato -bisogna dirlo subito – sulla situazione idrica dell’impianto di depurazione reflui fognari esistente nello stesso Comune alle porte di Bari, sulla strada verso Taranto. Un rapporto che dovrebbe mettere in allarme gli enti preposti avendo allegato una documentazione fotografica che mostrava la notevole quantità di acque mal depurate che venivano immesse nel sottosuolo. Acque immesse nel sottosuolo in violazione della legge 152/2006, secondo i bravi volontari a tutela del territorio e dell’ambiente. Il tempo è trascorso, ma pochi giorni or sono le stesse GA sono tornate all’attacco dopo essere venute in possesso di una documentazione, scaricata dal sito della Regione Puglia, relativa al censimento delle grotte presenti nel territorio e soggette a vincolo paesaggistico e naturalistico. <<Con grande stupore abbiamo scoperto che l’inghiottitoio ove finiscono i reflui di Casamassima, non è solo un inghiottitoio, ma una voragine profonda una decina di metri che si dirama nel sottosuolo in più canali scendendo in parallelo ed in profondità. Questa conformazione morfologica consente ai reflui di insidiarsi nel sottosuolo ed inquinare tutte le falde acquifere che si trovano nel loro percorso>>, si legge nell’ultima denuncia sottoscritta dallo stesso Grandi e inviata tra gli enti proprio alla Procura e al Ministero all’Ambiente. E non è finita. <<Ciò che non riusciamo a capire è il fatto che su via Cellamare a distanza di circa un chilometro dal centro commerciale, si trovi il nuovo impianto di depurazione, costruito oltre 5 anni or sono, che ancora non è entrato in funzione, consentendo quindi al vecchio impianto di continuare ad inquinare il sottosuolo di Casamassima e certamente anche di altri comuni limitrofi>>. Unica modifica che è stata effettuata, approfondendo la questione, la sostituzione della ringhiera di protezione arrugginita dagli anni di continuo contatto con l’umidità. Insomma, tutto questo potrebbe rappresentare palese violazione dell’art. 256 della legge 152/2006 ed è per questo che le Guardi Ambientali hanno trasmesso il loro esposto-denuncia all’Autorità Giudiziaria competente. Chiedendo, inutile dirlo, di intervenire affinchè quello che loro e tanti cittadini e ambientalisti locali non hanno esitato a definire “scempio del territorio”, finisca e in particolare che vengano puniti i colpevoli che hanno causato tale violazione ed indifferenza nel rispetto dell’ambiente. (fdm)


Pubblicato il 26 Luglio 2019

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