Sport

Caserta chiamato a rifondare l’attacco biancorosso e non solo…

Il nuovo tecnico sarà presentato mercoledì prossimo e dovrà affrontare il difficile compito di rilanciare una squadra lacunosa in tutti i reparti

Tra i tanti compiti che spetteranno al nuovo tecnico Fabio Caserta, che sarà presentato mercoledì prossimo (l’orario è ancora da definire ma probabilmente in tarda mattinata), c’è quello di ridare linfa all’attacco, partendo possibilmente da un attaccante da doppia cifra. Per intenderci, un bomber alla Pietro Iemmello, allenato proprio dal neo tecnico dei biancorossi a Catanzaro. Ma si tratta di profili fuori dal budget della società, che mai come quest’anno sarà chiamata a operare con un monte spese ulteriormente ridimensionato. Questo sarà uno dei temi presumibilmente toccati dal presidente Luigi De Laurentiis, atteso lunedì prossimo in conferenza stampa, a sette mesi di distanza dall’ultima apparizione pubblica.

Con l’ombra ormai quasi certa della diserzione di una parte del tifo organizzato e con alcuni sponsor in fase di defilamento, la società non farà il passo più lungo della gamba e sarà quasi sicuramente costretta a ridurre la spesa. A pesare sulle casse c’è anche l’ingaggio dell’ex tecnico Moreno Longo, ancora sotto contratto fino a quando non troverà un’altra sistemazione. Una situazione tutt’altro che ideale, ma mercoledì Caserta spiegherà le motivazioni che lo hanno spinto ad accettare la piazza barese, con l’obiettivo di riconquistarla in un momento in cui l’interesse va scemando. Al momento, l’unica certezza per i tifosi è la data della “dead line” legata alla multiproprietà, ancora lontana nonostante sia stata fissata. Guardare troppo al futuro non serve: il tecnico è già proiettato con l’area mercato biancorossa a voltare pagina. Il campionato appena messo in archivio ha avuto numeri e risultati simili a quelli del torneo 1986-1987, concluso con il nono posto, 10 vittorie, 18 pareggi e 10 sconfitte, sotto la guida di Catuzzi (alla sua ultima esperienza in biancorosso). La differenza sostanziale è che all’epoca le vittorie valevano 2 punti, non 3. I dati fotografano una squadra, quella di Longo, che ha segnato appena 41 gol in 38 partite: una media di 1,07 reti a partita, che vale il 14° attacco della Serie B. La difesa invece ha fatto meglio, con 40 gol subiti e quarta miglior retroguardia, ma anche in quel reparto servirà ripartire da zero: il portiere Radunovic e il centrale Mantovani (mai acquisito a titolo definitivo) non resteranno. Il dato più allarmante riguarda il capocannoniere: Kevin Lasagna, con 7 reti. Il giocatore in prestito anche lui non rientra nei piani societari, mentre sul secondo miglior marcatore, Andrea Favilli, si lavora. Il centravanti è in scadenza di contratto con il Genoa, ma la trattativa è complessa: il giocatore chiede un ingaggio simile a quello attuale, mentre il club biancorosso propone un triennale a cifre dimezzate. Sembra ormai al passo d’addio anche Dorval, autore di 4 reti ma esterno di ruolo, che si auspica sia sostituito adeguatamente. Su di lui ci sono club turchi e italiani: il Cagliari sembra in vantaggio sul Sassuolo. Completano il reparto offensivo Novakovich, autore di 3 gol e di proprietà del Venezia: al momento, non c’è alcuna trattativa per un suo ritorno. Chi è ancora impegnato nei playoff di Serie B è Sibilli: se la sua Sampdoria dovesse salvarsi, scatterebbe l’obbligo di riscatto (salvo clausole particolari). Rientrati dal prestito ci sono Achik, reduce da una buona seconda parte di stagione a Cerignola (nella prima era stato ad Ascoli senza incidere), ma difficilmente destinato a restare anche se partirà per il ritiro di Roccaraso, vista la rosa ridotta, e Onofrietti, che ha trovato poco spazio all’Altamura. Un’idea suggestiva potrebbe essere imbastire uno scambio con il Cerignola per riportare a Bari Vito Leonetti, autore di 14 gol con la maglia della Team Altamura: in cambio, Achik potrebbe tornare in gialloblù dove ha fatto bene. Tutto dipenderà però dalla visione dei direttori Magalini e Di Cesare, dal budget, e soprattutto dalle idee di Caserta, che avrà indicato i profili adatti alla squadra che ha in mente. Resta da capire se la società punterà sulla solita formula dei prestiti o se inizierà un processo di patrimonializzazione, anche in ottica futura cessione del club, da qui a uno o due anni è difficilmente pronosticabile come operazione. La difesa, dopo l’addio del portiere Caprile l’anno prima e Radunovic poi (quest’anno), è ormai da rifondare. Ma anche gli altri reparti, specie quello offensivo, non se la passano meglio. Una delle poche certezze potrebbe essere il nome del nuovo capitano: Mattia Maita, che ha già indossato la fascia per buona parte della stagione. Vicari, inizialmente designato come leader, è in uscita e dovrebbe accasarsi tra Serie B e Serie C. Alla porta per un ritorno c’è anche l’esterno Oliveri, che gradirebbe rientrare ma bisognerà fare i conti con l’Atalanta, proprietaria del cartellino. Se i bergamaschi decideranno di cederlo, attenzione però alla concorrenza di altri club cadetti con maggiore disponibilità economica. Diverso il discorso per Giulio Maggiore: in caso di retrocessione della Salernitana (che ha perso la gara d’andata al “Ferraris” contro la Sampdoria), il Bari tenterà un’offerta al ribasso. Ma lo Spezia, ex squadra del centrocampista, è alla finestra e lo vorrebbe riportare in Liguria con un ruolo da protagonista. Per comprendere con chiarezza la linea che la società intende adottare, bisognerà attendere lunedì prossimo per la conferenza di De Laurentiis e, soprattutto, mercoledì per la presentazione ufficiale del nuovo allenatore. (Ph. SSC Bari)

Tess Lapedota


Pubblicato il 21 Giugno 2025

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio