Caso famiglia Tempesta, lo sfratto della vergogna
A meno di ventiquattro ore dalla esecuzione dello sfratto della famiglia Tempesta dalla loro abitazione, da giorni allocata sotto i portici del teatro Piccinni nell’ennesimo,disperato tentativo di ottenere dal Comune una risposta risolutiva (dopo decenni di attese) dei propri problemi,l’Amministrazione comunica il proprio impegno,dicesi precedentemente manifestato agli avvocati Stefanì e Bracco, a varare un contributo speciale in favore dei Tempesta utile a saldare la morosità ed a sottoscrivere con il proprietario un nuovo contratto di locazione in attesa di un alloggio definitivo,assegnazione che – sottolinea il Sindaco Emiliano – avverrà nel rispetto della graduatoria che vede i Tempesta al 94° posto, e che non può essere mutata pena la commissione del reato di abuso in atti di ufficio.Tale dichiarazione di impegno (dal sapore di pezza a colori) segue di poche ore una diffusa e circostanziata cronistoria dei fatti sulla pagina Facebook del Sindaco a mezzo della quale il primo cittadino ha inteso rammentare ai più l’attenzione dell’amministrazione degli ultimi dieci anni per i problemi della disabilità “attraverso ingenti impegni economici e sinergie di servizi sociali” fornendo pure una dettagliata serie di numeri relativi ai benefit di cui hanno goduto,buon per loro, i famigerati coniugi Tempesta.In altre parole i due disabili con figlia dodicenne a carico,fra poche ore in mezzo ad una strada, a dire del Sindaco “strumentalizzati per ragioni politiche” da quanti in questi momenti si adoperano perché lo Stato sociale faccia finalmente capolino tra le maglie della politica più vetera per varare un intervento straordinario e necessario e non per favorire un abuso,dovrebbero prendere atto della estrema e particolare attenzione già a loro prestata nel corso degli anni dalla civica amministrazione,accettando con gratitudine una soluzione tampone al proprio problema ed attrezzandosi a correre sulle rispettive carrozzine la strada in salita dell’assegnazione della casa popolare nel rispetto della graduatoria.Nel frattempo ovviamente, pagando un nuovo canone di affitto,così come è – a dire del Sindaco – nelle possibilità di entrambi, essendo i Tempesta percettori,nientemeno,di un reddito adeguato (1.400 euro mensili,rivenienti dal cumulo delle pensioni di invalidità con le indennità di accompagnamento).Che si acquietino,quindi i Tempesta, talmente tanto in cerca di visibilità da formare persino oggetto di interesse per la trasmissione della Venier,talmente tanto pretenziosi da non accettare l’aiuto comunale temporaneo,talmente tanto ambiziosi da pensare di poter chiedere il mutamento di una legge iniqua come la 54/’84,talmente tanto sprezzanti delle altrui condizioni da pensare di poter scavalcare in graduatoria con un intervento straordinario ed alla luce del sole altre famiglie in difficoltà abitativa ,talmente tanto scaltri da non voler diventare strumento di guerre fra poveri.Che accettino l’assegno, e ringrazino,magari elevando un magnificat al welfare comunale.Una considerazione a margine: graduatorie e leggi regionali a parte, può una società che ha la pretesa di considerarsi civile permettere il verificarsi di situazioni del genere? Dov’è il tanto decantato welfare,questa entità impalpabile tanto invocata dai politici, che non riesce nemmeno in frangenti gravi e straordinari ad intervenire in modo risolutivo? Una giunta di centro sinistra che per sua vocazione naturale dovrebbe tutelare i soggetti e le fasce sociali più deboli cosa ha fatto per risolvere almeno l’emergenza abitativa a Bari?Rivolgiamo un’esortazione al Sindaco Michele Emiliano, alla guida della amministrazione barese da circa 7 lunghi anni:dicesse, o meglio, facesse qualcosa di …sinistra. Per lui, già assillato per il suo futuro politico ( i maligni riferiscono che ha il puro terrore di non essere eletto alla guida dell’Anci) ,sarà una impresa ardua.
All’ex consigliere comunale Donato Cippone è stato impedito di assistere sia all’intervista della Rai che all’incontro tecnico
La trasmissione “La vita in diretta” della Rai che si è occupata avantieri del caso dei coniugi Tempesta ha creato qualche mal di pancia al sindaco Emiliano che ha voluto, sempre nella trasmissione della Venier, replicare con dovizia di particolari a tutti gli appunti che venivano mossi alla sua amministrazione proprio su quello specifico caso. Una replica doverosa la sua; il primo cittadino avrebbe infatti potuto rischiare , a seguito della seguita trasmissione sui canali nazionali, di veder offuscata la propria immagine di “optimum” amministratore, faticosamente costruita nei salotti e dibattiti televisivi. Per Emiliano c’è in ballo la presidenza dell’Anci, mica una cosa da poco, un trampolino di lancio verso una prestigiosa carriera politica . Emiliano,magistrato in aspettativa, punta molto su quell’ incarico, e forse non solo su quello, rischiando altrimenti di tornare ad indossare la toga con un emolumento ridimensionato rispetto a quelli più corposi elargiti dalla politica.Ieri mattina la bionda collega della suddetta trasmissione Rai ,con due tecnici al seguito, verso mezzogiorno è stata ricevuta nelle auguste stanze comunali per registrare la replica del primo cittadino. Sulla base degli accordi presi in precedenza era previsto che all’intervista, oltre alla cronista ed ai tecnici,fosse presente in qualità di ascoltatore anche un rappresentante della famiglia Tempesta ,nella fattispecie l’ex consigliere comunale (gruppo misto) Donato Cippone .Così non è stato.Cosa è realmente successo ce lo spiega il diretto interessato:” Quando si è aperta la porta dell’ufficio di Gabinetto siamo stati ricevuti sull’uscio dalla dott.ssa Elena Laterza ,la quale non mi ha permesso l’ingresso. A questo punto è intervenuta la giornalista della Rai pretendendo anche la mia presenza altrimenti non avrebbero realizzato l’intervista al sindaco.Erano presenti testimoni, la Laterza mi ha negato l’accesso. La troupe ha realizzato l’intervista e io sono rimasto fuori pur essendomi stato promesso che mi avrebbero chiamato nel momento in cui sarebbe iniziata l’intervista.Purtroppo è andata diversamente;questa è la pura e sacrosanta verità”.Per l’ex consigliere Cippone la mattinata al Comune ha riservato ancora altre “sorprese”.Verso l’una i legali dei Tempesta ,gli avvocati Bracco e Stefanì , hanno incontrato il direttore generale Vito Leccese e l’assessore Palmiotti per cercare di trovare almeno una soluzione momentanea allo spinoso problema dei Tempesta, alla presenza anche del legale del proprietario dell’immobile sotto sfratto. Cippone, che sperava di seguire la trattativa, è stato apostrofato da uno stranamente collerico Vito Leccese,solitamente tranquillo e disponibile, con queste testuali parole:”tu chi sei e cosa vuoi ?” ,lasciando l’ex consigliere costernato. Il perché di tanto acredine nei confronti di Cippone andrebbe forse ricercato in alcune sue iniziate , assunte quando sedeva sugli scranni comunali, che diedero il classico filo da torcere ad Emiliano
Piero Ferrarese
Pubblicato il 28 Settembre 2011