Cronaca

Cassa Prestanza: adesso un provvedimento in favore dei truffati

Cassa Prestanza, titoli di coda, specie dopo che l’ultimo Consiglio Comunale per discutere di possibili soluzioni volte alla sua salvezza, la settimana scorsa, è miseramente saltato per mancanza del numero legale. A dimostrazione della mancanza di idee e proposte per cercare, appunto, di salvare dal tracollo l’organismo che avrebbe dovuto assicurare un ‘gruzzoletto’ ai dipendenti comunali al momento della pensione. Rabbia e delusione si sprecano, a Palazzo di Città, appunto, tra dirigenti, funzionari e impiegati municipali baresi. <<Basta con le frottole e con la politica dello scaricabarile>>, tuona Francesco Capodiferro, segretario territoriale Cisl/Funzione Pubblica, riaffermando ancora una volta la “estraneità” dei sindacati alla vicenda Cassa Prestanza del Comune, nonostante i “continui tentativi volti a scaricare sulle organizzazioni sindacali di categoria responsabilità proprie dell’Amministrazione Comunale, con quelle degli amministratori del sodalizio stesso. Per Capodiferro coinvolgere esperti universitari allo scopo di negare l’evidenza e contemporaneamente fuorviare i dipendenti frodati, dimostra quanto “poco reale” sia la volontà, appunto, di cercare soluzioni concrete e percorribili e quanto forte, invece, sia il tentativo di lavarsene le mani. <<Questa vicenda non può e non deve divenire uno strumento elettorale che, facendo leva sullo stato emozionale delle lavoratrici e dei lavoratori del Comune di Bari, millantano soluzioni impraticabili e scaricano responsabilità proprie proprio verso coloro che invece da anni si stanno battendo per ottenere maggior chiarezza su la corretta tenuta finanziaria dell’organismo di assistenza e previdenza e soprattutto la tutela dei risparmi di quanti per anni hanno “obbligatoriamente” versato>>. Ma il problema è proprio questo: negli uffici comunali al Personale di via Verga dove da anni sono tenuti bilanci, atti, libri contabili e documenti della Cassa Prestanza, non sarebbero neppure in grado di calcolare precisamente i contributi versati – prelevati direttamente dalle loro buste paga – dai dipendenti comunali, risultando praticamente smarriti i documenti riferiti agli anni precedenti al 2001. Eggià, i documenti relativi agli anni precedenti al 2001, cioè agli anni Ottanta e Novanta della Cassa Mutua comunale di circa mille e quattrocento dipendenti, sarebbero andati in fumo: scomparsi dagli archivi! Nel frattempo la Cisl/Funzione Pubblica ritiene assolutamente “non percorribile” la soluzione proposta dal Sindaco Antonio Decaro e dal Presidente di Cassa Prestanza Pierluigi Introna che, ad ogni buon conto, a quasi tre mesi dalle dimissioni rassegnate dai consiglieri d’amministrazione, ha indetto un’assemblea degli iscritti al fine di prenderne atto e, probabilmente, tornare a proporre strade per evitare di portare i libri contabili in Tribunale. Per il segretario Cirsl/Fp Capodiferro, di certo, il welfare aziendale, qualora fosse ancora attivabile dopo quanto affermato dalla Corte dei Conti, con la Cassa Prestanza non c’entra nulla, visto che la Cassa rappresenta un organismo esclusivamente del Comune di Bari che, di fatto, ne espleta il “pieno controllo”. E che quindi deve attivarsi per  “restituire il versato a tutti i dipendenti”. Conclusione? <<Il Governo ha varato il provvedimento per i truffati dalle banche il Comune dovrà fare altrettanto con i danneggiati della Cassa, assumendosi tutte le responsabilità>>.

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 9 Aprile 2019

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