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Cassa Prestanza: al Comune sempre a caccia di emendamenti

Dopo l'ultima, burrascosa seduta di Consiglio, il Presidente Cavone convoca politici e sindacati

Un emendamento all’ultima legge di bilancio da presentare in Parlamento per salvare il portafoglio del personale e sbloccare finalmente la vertenza Cassa di Previdenza Sovvenzioni e Assistenza al Comune di Bari. Questo il succo della missiva che il Presidente del Consiglio Comunale, Michelangelo Cavone, ha inviato a senatori e deputati baresi, ma anche a organizzazioni sindacali, Sindaco Decaro e capi-gruppo consiliari (…per conoscenza anche al Prefetto di Bari, Francesco Russo) dopo le intese raggiunte ad agosto scorso, ma soprattutto dopo i ‘momenti di tensione’ che si sono verificati durante l’ultima assemblea tenuta in Aula ‘Dalfino’ per le ‘legittime rivendicazioni’ (si legge proprio così, nella lettera di martedì scorso vergata dal dottor Cavone ) di tanti dipendenti che sono in attesa di risposte. Eggià, parliamo di oltre un migliaio di impiegati e funzionari municipali, perlopiù in quiescenza, che aspettano la restituzione almeno di quanto versato a favore della suddetta Cassa nel corso dei loro anni di servizio, tramite prelievo ‘forzoso’ dalla busta paga. Un salasso che si rischia di vedere volatilizzato e finito nelle pieghe di chissà quali bilanci approvati dai consigli comunali negli anni scorsi. Senza forse neppure sapere cosa votavano, nella stessa Aula dove lunedì pomeriggio i dipendenti-pensionati gridavano ‘ladri, ladri’ all’indirizzo di consiglieri e assessori, colà presenti. Un questione che s’è trascinata per troppo tempo al Comune, affidandosi solo a giudici e contenziosi e conducendo, infine, a una procedura analoga al fallimento che finora, però,ha prodotto solo altre e inutili spese (a carico dell’organismo stesso, ovviamente…) per liquidare presidenti, esperti e consulenti. Che fare, dunque? Il consigliere Antonio Ciaula l’altro giorno ha presentato una mozione sull’argomento, forse più per accontentare gli elettori assiepati in mezzo al pubblico, che cercare davvero quella via d’uscita con le elezioni comunali già in vista, a primavera dell’anno venturo. Una soluzione che, però, adesso Cavone auspica nuovamente dal Parlamento dopo altri tentativi a vuoto, per trovare i fondi necessari a rimborsare almeno quanto versato dai turlupinati dipendenti comunali. ‘Una soluzione che promani dal Parlamento’, dunque, proprio nei giorni in cui la premier Giorgia Meloni ha negato ogni possibilità di emendamento, alla legge di bilancio. Cancellando di colpo -…ma questo sarebbe un altro discorso – una delle poche prerogative rimaste, ai nostri parlamentari. In ogni caso, sarà nell’incontro fissato al 13 novembre in Sala Consigliare, che si tornerà a discutere di Cassa Prestanza e soluzione legislativa al primo piano di Corso Vittorio Emanuele, tenendo ben presente che già quattro anni fa il parlamentare ‘dem’ Marco Lacarra (candidato sindaco ‘in pectore’ del centrosinistra alle prossime amministrative) presentò un bell’emendamento per risolvere la vertenza. Un documento presentato vieppiù agli uffici finanziari, per spiegare bene come aprire i cordoni del bilancio, a beneficio di quei dipendenti che hanno aderito all’ultima Cassa Prestanza funzionante in Italia. E chissà se qualcuno se lo ricorda ancora in Ragioneria, quel documento miracoloso, almeno per chi crede ancora nei miracoli, al Palazzo di Città…

Francesco De Martino


Pubblicato il 28 Ottobre 2023

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