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Cassa Prestanza, la maggioranza fugge e non si presenta in Aula

Ancora una farsa sulla Cassa Prestanza, ovvero sui risparmi – ….oramai scomparsi nelle tasche di chi forse non si saprà mai – dei dipendenti comunali. Ieri pomeriggio giusto il tempo di constatare la mancanza del numero legale tra i banchi dell’Aula ‘E. Dalfino’ per trovare soluzioni sulla cassa dei dipendenti comunali eppoi tutti a casa, nonostante si fosse in seconda convocazione. E pensare che ieri la seduta consiliare era stata convocata dal centrodestra ed è andata deserta anche a causa dell’assenza di metà di loro e per l’assenza dei consiglieri comunali Cinquestelle. In seconda convocazione, infatti, sarebbero bastati i soli consiglieri di minoranza per deliberare una soluzione concreta per la Cassa Prestanza, com’era scritto nell’unico punto all’ordine del giorno. <<Io ero presente solo ed esclusivamente per deliberare sul l’accesso ai conti correnti e sulle azioni di responsabilità a tutela del Comune e dei risparmi dei dipendenti prelevati direttamente in busta paga ogni mese>>, ha chiosato Irma Melini, la consigliera-candidata che da un po’ di tempo ha brandito la clava sull’argomento, tra esposti, denunce, richieste di accesso agli atti e interrogazioni, sullo spinoso argomento. Tutto inutile: la Cassa Prestanza da un anno s’è trasformato in una barriera invalicabile per chi vorrebbe vederci chiaro: un vero e proprio muro di gomma sul quale rimbalzano spiegazioni ambigue e le richieste di chiarimenti, ma anche le assemblee del sindaco Decaro con gli stessi dipendenti arrabbiati e le conferenze stampa dei consiglieri comunali, sia di minoranza e sia di maggioranza a turno per cercare di spiegare ciò che sembra essere inspiegabile. E per di più ieri pomeriggio, come detto, chi governa al Comune di Bari da ben cinque anni e adesso si trova sul filo di lana del ‘rush finale’, ha perso l’ultima occasione per guadagnare posizioni agli occhi dei circa mille e quattrocento dipendenti iscritti alla Cassa Prestanza, ma soprattutto ha perso l’occasione di dare spiegazioni plausibili sulla ‘volatilizzazione’ di circa una ventina di milioni di euro – …forse anche di più, anche se le cifre di cui si parla da tempo risultano abbastanza ballerine – destinati ad arrotondare le pensioni di impiegati e funzionari municipali baresi. Spiegazioni che dovevano essere date nell’unico luogo deputato e cioè l’aula consigliare. <<È chiaro che siamo in campagna elettorale, visto che chi occupa gli scranni consiliari evidentemente in questo momento non vuole assumersi responsabilità. Peccato che questi giochi politici vengano fatti sulla pelle dei dipendenti comunali in servizio e in pensione iscritti a Cassa Prestanza, che chiedono soltanto di vedersi riconosciuto quanto gli spetta dopo anni di sacrifici. Per loro oltre al danno anche la beffa. Con oggi non c’è differenza fra Decaro, Centrodestra e Movimento Cinque Stelle», ha giustamente graffiato la Melini, dopo la magra figura di ieri dell’amministrazione Decaro sull’argomento che tiene banco al Comune da tempo, proprio mentre si moltiplicano ricorsi, istanze di fallimento e citazioni in giudizio degli stessi impiegati –pensionati e non – per ottenere almeno il rimborso di quanto versato alla Cassa per tutti gli anni di servizio. Accertando, magari, le responsabilità di chi ha distrutto un organismo nato all’inizio del secolo scorso e si ostina ad evitare le procedure concorsuali contemplate dal Codice Civile, portando libri e bilanci in Tribunale…

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 6 Aprile 2019

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