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Cassa Prestanza: le parole di Decaro scatenano la bufera

La vicenda dei soldi spariti dalla Cassa di Prestanza del Comune di Bari si trasformando in croce pesante a Palazzo di Città per Sindaco e maggioranza. Ancor più “grottesca” dopo le esternazioni carpite a Decaro, diffuse sui ‘social’ e, n ogni caso, di una “gravità assoluta” per Anna Rita Tateo, deputata locale della Lega. “Invitare i cittadini a far causa al Comune, che poi nominerà un avvocato “scemo” per perdere il processo, è l’ammissione di manipolare e dimostrazione di arroganza e mancanza di rispetto per il ruolo istituzionale ricoperto. Senza contare poi che Decaro è pure “Sindaco dei sindaci”, in quanto presidente dell’Anci”. Anche l’ex Senatore Ettore Bucciero, che potrebbe correre come candidato primo cittadino alle elezioni 2019 per il centrodestra, ha commentato duramente, rivolgendosi direttamente all’Ordine degli avvocati in quanto è giunta la prova-provata dei limiti del sindaco di Bari. <<Un sindaco che con leggerezza unica ha detto che nella vicenda dei soldi “spariti” dalla Cassa di Prestanza il Comune non avrebbe posto resistenza ai ricorsi dei dipendenti, delegando a difesa un avvocato scemo al fine “doloso” di perdere la causa!>>, ha attaccato Bucciero. La faccenda per lui non può concludersi con le scuse di Decaro e una presa d’atto. E per la semplice ragione che dopo lo “scemo” il Sindaco dovrà comunque nominare un avvocato a difesa del Comune: quale che sarà, l’avvocato sarà comunque sospettato di essere stato scelto perché non proprio intelligente. Infine andrebbe chiesto al Sindaco se era sua intenzione nominare i legali dell’Avvocatura comunale perché “scemi”, oppure qualche avvocato esterno perché “più compiacente”? Anche il coordinatore di Fratelli d’Italia al Comune di Bari, Michele Caradonna, non ha perdonato al primo cittadino le parole per non far pesare ai suoi dipendenti il fallimento della Cassa Prestanza. Una provocazione, quella di Decaro, per Caradonna? <<No, una chiara semplificazione di come si amministra per il primo cittadino la cosa pubblica. Dove non si vogliono risolvere i problemi, identificare i responsabili e l’unico obiettivo è nascondere i fallimenti, si ricorre a “strategie” che accontentano qualcuno, ma che per i cittadini hanno un caro prezzo, quello dei debiti fuori bilancio, perlopiù derivanti da sentenza sfavorevole al Comune. E per i quali vengono conteggiati, oltre al debito, anche onorari degli avvocati (anche per quelli definiti “scemi”) e interessi>>, rincara il consigliere barese di Minoranza. Anche per lui i problemi della Cassa sono noti da tempo e il fatto che in tutti questi anni non si sia mai aperto un vero confronto, sconcerta ancora di più dell’esistenza di un ‘default’. In realtà nell’ultimo Consiglio, il Sindaco non solo non ha presentato alcuna proposta, ma si è perfino astenuto dal votare la richiesta di ‘risoluzione urgente’ presentata dai consiglieri di opposizione. <<C’è un ammanco nella gestione Cassa prestanza, tante volte Decaro, per altre questioni ha dichiarato che lui non teme indagini di Procura, e allora non sarebbe ora di presentare tutta la documentazione alle autorità competenti così che le responsabilità vengano accertate? Ai dipendenti va garantito il versato e il maturato, non c’è via di scampo. Non è possibile che si verifichino di continuo dei corti circuiti per cui magicamente non c’è alcun responsabile di quanto accaduto in passato e che ha determinato lo svuotamento della Cassa. E nessuno assuma una posizione di responsabilità per quello che accadrà in futuro…>>

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 22 Dicembre 2018

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