Cronaca

Cassieri senza indennità: la battaglia al Cup del Policlinico

S’è aperta al Policlinico Consorziale di Bari la ‘querelle’ sugli incassi gestiti in cassa ticket, con la richiesta di rimborso delle somme quantificate a titolo differenza di cassa. A farne le spese chi ha operato, appunto, negli ultimi cinque anni dietro alle casse del Cup, che s’è visto recapitare una nota inoltrata dall’azienda ospedaliera, sicchè non ci ha pensato due volte Luigi Cipriani, Segretario del Sindacato “Gil-Sanità”, proprio in riferimento a quella nota, a rivolgersi direttamente -e per iscritto – a Direttore Direttore Generale e Direttore Amministrativo della stessa Azienda Ospedaliera. Nella missiva ‘incriminata’ si fa riferimento a un manuale delle procedure amministrative contabili datato 15 luglio 2016, in sostanza un regolamento che stabilisce come “il personale alle casse del Centro Unico di Prenotazione, per poter realizzare la chiusura del turno di cassa, occorre inserire nel sistema informatico l’importo del contante. In caso di disallineamento tra quanto dichiarato dal personale e quanto registrato dal sistema, in turno di cassa non può essere dichiarato chiuso, in attesa di ulteriore versamento”, precisa Cipriani. Il quale, essendo stato a suo tempo dipendente della medesima azienda di piazza Giulio Cesare, sa bene che il personale delle casse CUP non potrebbe essere responsabile delle eventuali somme mancanti rispetto a quanto dichiarato. Dunque, ricapitolando: il manuale cui i burocrati aziendali del Policlinico fanno riferimento non risulta mai essere stato notificato e reso noto ai dirigenti della Unità ospedaliera che opera al Cup, tanto meno ai dipendenti stessi. <<Al contrario, esiste una Determina dirigenziale, la n° 56 del 23/07/2013, la quale precisa che “non tutti i soggetti che svolgono attività legate al maneggio di denaro rivestono una specifica qualifica che consente agli stessi di svolgere tale tipo di attività e che gli stessi non percepiscono alcuna indennità per tale tipo di lavoro e che pertanto nel caso di mancata quadratura delle partite si verrebbe a determinare una indeterminata responsabilità contabile in merito all’eventuale individuazione del soggetto obbligato e rifondere le differenze riscontrate”, verga nella sua missiva l’ex consigliere comunale e sindacalista barese. Del resto, qualora i vertici sanitari e amministrativi dell’azienda ospedaliera Policlinico Consorziale ritenessero che fra le mansioni di appartenenza dei dipendenti rientrino anche quelle di maneggio denaro, ai lavoratori <<…dovrà essere a maggior ragione riconosciuta l’indennità di maneggio denaro>>, così come d’altronde già rivendicato dallo stesso Sindacato “Gil/Sanità con una nota raccomandata p.e.c. del 12.02.2018 tramite l’avvocato giuslavorista Fabio Cardanobile. Non sarebbe infatti ipotizzabile che ai dipendenti siano accollate responsabilità derivanti dallo svolgimento di una delicata mansione (qual è il maneggio denaro) senza come minimo il riconoscimento della relativa indennità, da parte dell’azienda/datore di lavoro. Cipriani, proprio per questo, ha colto la palla al balzo dell’ultima missiva e sollecitato la <<…immediata revoca della nota in oggetto, con l’avvertimento che, in caso contrario, ferma restando la contestazione in ogni sede dei profili di responsabilità addebitati ai lavoratori, saranno avviate le azioni volte ad ottenere il doveroso riconoscimento dell’indennità di maneggio denaro>>.

Francesco De Martino


Pubblicato il 26 Giugno 2019

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