Cultura e Spettacoli

Castellana, presepe vivente tra suggestione ed un po’ di confusione all’ingresso

 

Uno spettacolo esclusivo e per la prima volta si è svolto, in quattro date, con oltre cento figuranti che in costumi d’epoca hanno rappresentato in varie tappe all’interno di 500 mq messi a disposizioni all’interno delle Grotte di Castellana, tra le caverne e stalattiti e le stalagmiti del sito carsico castellanese che giunge a 70 metri di profondità sotto terra. L’unico neo, almeno nella data del 2 gennaio è stata quel del distanziamento fuori per accedervi, all’interno si è svolto tutto regolarmente, ma fuori dall’area riservata, gli addetti a controllare le giuste norme, non sono stati molto efficaci. Tuttavia la rievocazione del Presepe Vivente nelle Grotte di Castellana, si è svolta in un ambiente magico, vestito con i colori del Natale e non lasciando nulla al caso, dalla Natività, all’Annunciazione ai momenti di tensione tra le Guardie Romane e i ladroni, e tutti mestieri, arricchite dalle comparse di qualche piccolo con gli abiti dell’epoca. Uno spettacolo sicuramente degno di essere visto, come è successo nelle date del 26, 27, 28 dicembre 2021 e l’ultima appunto il 2 gennaio 202021, che ha visto una straordinaria affluenza, ma che per il prossimo anno, sperando che questo maledetto virus si sarà attenuato, sarà da alzare l’asticella nell’organizzazione delle code ed assembramenti che non hanno potuto consentire il rispetto delle fasce di orario previste, tutte slittate dai venti ai trenta minuti, di sicuro però tutti coloro che sono entrati indossavano le Fp2 come dispositivo di sicurezza, sebbene qualcuno  per lunghe tratte l’ha tenuta abbassata. Lo spettacolo unico al quale abbiamo assistito è stato promosso dall’UNPLI Puglia e dalla sede della Pro Loco “Don Nicola Pellegrino”, con la regia di Lucio Giordano e le musiche originali del maestro Renato Giorgi, melodie concesse dalle Edizioni Paoline.  Un percorso fra i simboli di fede, della storia ultra millenaria e tradizione che è iniziato nella Grave, la prima e più grande caverna del complesso carsico sotterraneo, mentre lungo il tragitto i visitatori hanno incontrato alcuni personaggi simbolo, come le donne con le anfore alle prese con le faccende della vita quotidiana, i bambini, le danzatrici ed i pastori, il maniscalco, il riparatore di ceramiche, il falegname ed altre figure e luoghi suggestivi dell’epoca che saranno ripercorribili anche visitando la photogallerydella nostra pagina Fb del Quotidiano di Bari. Il percorso di circa 500 metri quindi di 1/3 dell’intero tragitto lungo le Grotte, un motivo in più per tornare a visitarlo interamente con la spiegazione delle apposite guide, si è concluso con la sacra rappresentazione con San Giuseppe e la Madonna e Gesù Bambino nella Caverna della Fonte, mentre lungo il cammino è stato possibile imbattersi nei tre Re Magi che si dirigono verso la Natività per offrire i propri doni: oro, incenso e mirra. Appuntamento alla prossima speciale edizione. (Ph. Tess Lapedota).

M.I.

 


Pubblicato il 4 Gennaio 2022

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