Castori, Aglietti e Stellone tra i possibili sostituti di Camplone
Ripartire alla guida dei biancorossi dopo il fallimento agli spareggi dei playoff per il tecnico Camplone non sarà un’impresa ardua, soprattutto in virtù di un rapporto oramai saturo con la piazza e con ogni probabilità anche della dirigenza stessa che nonostante non si sia ancora espressa ufficialmente secondo i ‘rumors’ sta già vagliando altre ipotesi tecniche. Tuttavia la priorità in casa Bari è che arrivi l’assegno di Dato Nordin e che si faccia chiarezza quanto prima nel prossimo Cda prima delle scadenze pattuite per il pagamento degli stipendi, onde evitare scomode penalizzazioni già per il prossimo campionato. Dopodiché la dirigenza farà chiarezza sulla posizione del tecnico Camplone, il quale ha assunto la guida dei biancorossi dall’inizio del girone di ritorno collezionando solo 33 punti in 21 partite, ben due in meno rispetto al suo predecessore Davide Nicola che era stato allontanato dalla panchina con i Galletti quinti in classifica. Risultato finale in ogni caso è stata l’eliminazione anticipata in malo modo, salvo salvare la faccia recuperando lo svantaggio roboante di 0-3 da parte del Novara per poi cedere ai supplementari per una gravissima disattenzione difensiva. Inoltre se non ci sarà un’adeguata ed opportuna programmazione per la prossima stagione sin dall’inizio, i numeri fantastici che hanno fatto balzare in testa il Bari alle classifica per media spettatori presenti sugli spalti diventeranno un mero ricordo e ci sarà un boomerang negativo.
Intanto, ieri il tecnico Andrea Camplone ha rilasciato un ‘importante intervista ai colleghi della Gazzetta del Mezzogiorno in cui ha tracciato il punto sulla sua situazione: “Non è facile digerire la botta Novara soprattutto per come si era messa. Numeri alla mano, ho totalizzato due punti in meno rispetto all’andata guidando una rosa senza, ad esempio, Sabelli e Del Grosso. Senza terzini veri, non è semplice per il mio modo di fare calcio. Abbiamo portato Maniero e Rosina in doppia cifra, insomma qualcosa di buono è stato fatto. Siamo mancati dall’aspetto della continuità ma non è facile in corsa prendere subito tutto in mano. Abbiamo lavorato intensamente dando tutto insieme ai miei collaboratori; abbiamo reso la squadra più offensiva e cambiato la mentalità, non ho nulla da rimproverare ai miei ragazzi ed a me stesso. Con la squadra ho sempre avuto un rapporto schietto e mai problemi di alcun tipo. Anzi, ci siamo sentiti anche nei giorni scorsi con i giocatori”. Sul suo futuro l’allenatore non si è nascosto ed ha evidenziato due punti essenziali dai quali dipenderà il suo destino in biancorosso che al momento risulta appeso ad un filo molto sottile: “Con Paparesta ci siamo sentiti nei giorni scorsi. In questo momento il presidente ha altre priorità. Sento 200 nomi al giorno in giro, ma la verità si saprà dopo il 3 giugno che ci risentiremo. Sono sincero nell’affermare che mi piacerebbe ripartire da Bari però questa volta da inizio preparazione. Poi comunque ci sarà da capire l’umore della piazza se mi riaccetta, in ogni caso vedremo gli sviluppi”. Da quest’ultimo passaggio finale si evince che le possibilità di vederlo ancora sulla panchina dei biancorossi sono residue, ed ai nomi dei possibili successori oltre a quelli più gettonati di Totò Stellone ed Aglietti, si va ad aggiungere anche quello di Fabrizio Castori, già accostato qualche stagione fa ai biancorossi, e quello più suggestivo di De Zerbi, accostato con qualche paragone ad Antonio Conte ed attualmente ancora alla guida del Foggia si è conquistato la finale dei playoff di Lega Pro che disputerà contro il Pisa di Gattuso, dopo aver battendo il Lecce in entrambi le gare della semifinale.
M.I.
Pubblicato il 31 Maggio 2016