Cultura e Spettacoli

Caterina e Calogero, l’odio e amore

L’insofferenza di una ragazza verso le imperfezioni del proprio corpo può fare da valore aggiunto al rifiuto di una madre verso la stessa figlia che si presenti obesa o afflitta da quelle ‘inadeguatezze’ che la presente ed omologata società condanna senza appello. Il dramma di Caterina, la protagonista di ‘Formiche fresche a colazione’, un testo di Alessandra Lanzilotti, si chiama Calogero, un naso aquilino divenuto improponibile dopo l’ingresso nell’età post-puberale. I confronti, inevitabili, non lasciano alternative a Caterina. Perché Calogero le “deturpa il paesaggio emozionale”, perché Calogero precede sempre le labbra al momento di baciare un ragazzo… Eppure Calogero è l’unico ‘amico’ di Caterina, la quale per rassegnarsi al bisturi del dr. Taglia & Cuci ha bisogno di motivazioni a prova di bomba. Quelle gliele fornisce una madre snob, annoiata e intransigente, insoddisfatta di sé e perciò incline a non accettare la figlia (Calogero o non Calogero). Così, dopo avere ripetutamente consultato oracoli affidabili quanto il m’ama-non-m’ama, Caterina si rassegna all’intervento. Si ritroverà punto e a capo. Il naso ora è comme-il-faut, ma il resto?… Non c’è speranza oltre la taglia 48, salvo mettere due dita in gola e consolare la stessa gola con un filo di perle. Tanto valeva tenersi Calogero piuttosto che il suo ‘successore’, “una naso senza personalità”. Parole al vento. La storia si chiude con la madre che, sola in scena, frivoleggia con amiche pari-cifra. ‘Formiche fresche a colazione’, questo polemico testo che fra venerdì e sabato è stato in cartellone al Teatro Fava di Modugno e che il 3 dicembre sarà in cartellone all’Officina Degli Esordi di Bari, è un produzione Teatri di Pace e Kilkoa Teatro. Alessandra Lanzilotti compone un triplo trittico che esclude la figura maschile : tre donne, tre cubi e i tre Principi materni (Ordine, Metodo e Disciplina). Su un cubo, quello posto al centro della scena e sul fondo della stessa, troneggia una madre algida ; sul secondo cubo Caterina si siede, si stende, si mette in piedi… ; sull’ultimo cubo poggiano come in vetrina tre orridi ninnoli (sono loro Ordine, Metodo e Disciplina). Intorno ai tre esaedri svolazza un’infermiera-coniglietta, una specie di valletta-messaggera celeste, espressione suadente di un sistema ‘olimpico’, fasullo e venale. Dirette con ironia e mano leggera, Arianna Gambaccini (Caterina), Elena Tonelli (la madre) e Joanna Julia Sienkiewicz (l’infermiera-coniglietta) raccolgono ben meritati applausi. Spettacolo gradevole, ‘Formiche fresche a colazione’ prova con un sorriso – amaro – a migliorare costumi deprecabili.

Italo Interesse


Pubblicato il 17 Novembre 2015

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio