Cronaca

C’è qualcosa che non quadra nello scenario politico regionale

C’è qualcosa che non quadra nello scenario politico regionale. E ciò soprattutto dopo che la direzione pugliese del partito di Matteo Renzi, il Pd, ha smentito ogni ipotesi di accordo con Forza Italia nelle consultazioni di secondo grado per eleggere i rispettivi presidenti e consigli provinciali di Brindisi e Taranto. Infatti, se da un lato la direzione pugliese del Pd, con quattro righe di comunicato, ha ribadito “In particolare che né il Segretario né la segretaria regionale hanno mai dato, sugli istituendi consigli provinciali, indirizzi che consentissero alleanze con forze politiche di destra, nonostante la legge Delrio difatti imponga intese che vanno aldilà delle semplici maggioranze”, dall’altro due autorevoli esponenti pugliese di Fi, il segretario provinciale di Brindisi, Luigi Vitale, ed il consigliere regionale Pietro Lospinuso di Taranto, avevano fatto sapere attraverso distinti comunicati che in effetti, a livello locale, erano state raggiunti accordi tra Pd e Fi per eleggere con sostegno trasversale presidente provinciale di Taranto Martino Tamburrano di Fi, mentre alla presidenza della Provincia di Brindisi sarebbe stata garantire l’elezione a Maurizio Bruno del Pd. Sta di fatto che la polemica sollevata dai vertici pugliesi di Sel, ma soprattutto dal governatore Nichi Vendola, contro quella parte del Pd pugliese che si era accordata con Fi in vista delle elezioni dei consigli provinciali e del consiglio della Città metropolitana di Bari, non era del tutto campata in aria, come inizialmente il capogruppo del Pd alla Regione, Pino Romano, ed il segretario pugliese del partito, Michele Emiliano, volevano forse far credere, quando hanno accusato Sel di aver sollevato il polverone, per raccattare qualche consenso in più alle primarie del centrosinistra sul proprio esponente di bandiera, Dario Stefano, in corsa contro lo stesso Emiliano per la nomination a candidato presidente. Infatti, a smentire l’infondatezza delle accuse mosse da Romano ed Emiliano al leader di Sel sono stati i menzionati due esponenti forzisti che il giorno stesso in cui si riuniva la direzione pugliese del Pd hanno reso palese i termini dell’accordo precedentemente perfezionato per i vertici provinciali di Brindisi e Taranto. E, secondo qualche bene informato, un analogo accordo tra Pd e Fi era in corso di perfezionamento anche per il neo consiglio metropolitano di Bari. Patti, questi, che ora dovrebbero essere saltati, dopo che la direzione regionale del Pd di giovedì scorso ha escluso, dando indicazioni a presentare e sostenere unicamente liste e candidati presidenti del recito di centrosinistra. Però, alla luce di quanto reso noto dai forzisti Vitali e Lospinuso, di certo vi è che qualcosa di vero stava nella questione delle ipotetiche alleanze trasversali denunciate da Sel, visto che finora nessun esponente pugliese del Pd ha smentito quanto sostenuto in proposito dai due autorevoli esponenti locali del partito di Silvio Berlusconi. Allora, se è vero che c’erano già delle intese tra Pd ed Fi per le Province di Brindisi e Taranto, un dubbio sulla vicenda, come suole dirsi, sorge spontaneo a qualche addetto ai lavori, ma anche a qualche comune ed attento elettore pugliese. Ossia, è mai possibile che i dirigenti del Pd ionici e brindisini si fossero accordati con gli omologhi di Fi senza informare preventivamente i vertici regionali dei rispettivi partiti? Il responsabile pugliese di Fi finora ha taciuto, mentre quello del Pd, Emiliano per l’appunto, chiamato in causa direttamente da qualche esponente del suo stesso partito, oltre che dai vertici di Sel, prima ha parlato di inesistenza del fatto e poi, attraverso il deliberato della direzione, ha ribadito l’inesistenza di alcun benestare, sia esplicito che tacito, a fare accordi con Fi. Quindi, nel Pd pugliese delle due l’una: o qualcosa non ha funzionato come dovrebbe nei rapporti informativi tra le segreterie provinciali di Brindisi e Taranto ed i vertici regionali del partito, oppure qualcun altro è stato costretto a rinnegare ciò di cui pur era a conoscenza. Insomma, qualcosa non convince affatto di come siano andate realmente le cose all’interno del Pd in Puglia sul tentativo di larghe intese per le elezioni provinciali. E ad ulteriore conferma di questo amletico dubbio c’è anche una lunga nota del coordinatore pugliese di Sel, Gano Cataldo, nella quale precisa: “Grazie all’impegno di Sel il centrosinistra è coeso e presenterà propri candidati alle elezioni dei consigli provinciali e del consiglio della Città metropolitana di Bari. La politica, soprattutto in un’epoca di disaffezione e scoramento, ha bisogno di proposte chiare, forti, distinguibili”. Come dire, il Pd in Puglia sulle elezioni provinciali stava andando in ordine sparso, però grazie alla presa di posizione di Sel è stato costretto a ricompattare il centrosinistra. A questo punto, infatti, forse è un po’ più chiaro chi stava barando al gioco nella coalizione di centrosinistra e perché ora ha fatto dietro fronte. Quindi, rileva che quando nel centrosinistra con Vendola il gioco si fa duro anche il Pd di Emiliano ci ripensa.        

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 6 Settembre 2014

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