Cronaca

Ceglie del Campo, non si ferma la protesta contro il “tutto esaurito” al cimitero

Non riposano in pace i morti e nemmeno i vivi a Ceglie del Campo, rione della periferia barese. I morti perché non riescono ad avere una degna sepoltura nel cimitero rionale, da anni in fase di ampliamento e ristrutturazione, e i vivi perché devono lottare con il sangue e con i denti contro le istituzioni per veder ritornare in funzione un cimitero che, da tempo, ha fatto il “tutto esaurito”.  E pensare che, se si guarda a fondo,  i posti dove sistemare le salme ci sarebbero. “Ci sono almeno 50 loculi che dovrebbero essere liberi ed invece accolgono defunti i cui resti avrebbero dovuto essere già esumati da anni”, denuncia il folto gruppo di manifestanti riuniti ieri in piazza Santa Maria del Campo, proprio di fronte alla cappella dove per due giorni è stato depositato, in segno di protesta, il corpo di una defunta. “Rimarrà qui finché non le sarà trovato un posto nel cimitero – esclamano i manifestanti – Non è una nostra decisione ma dei parenti della defunta: vogliono che la loro cara riposi a Ceglie, dove tutti possono comodamente portarle ossequi”.  La rabbia dei cegliesi sembra aumentare ogni giorno, amplificata dalle voci che accuserebbero i custodi e i responsabili del cimitero rionale di “ricevere favori poco leciti” da alcuni parenti dei defunti – alcuni dei quali risiederebbero all’estero – per prolungare il periodo di permanenza delle salme dei propri cari all’interno del cimitero di Ceglie. “Sono voci a cui non vogliamo credere – commenta Giuseppe Balice, vice presidente del Comitato per l’Autonomia di Ceglie del Campo – È comunque un dato di fatto che vi siano almeno 50 salme che avrebbero dovuto essere esumate da anni. Ne esiste una che, addirittura, dimora da 20 anni nel nostro cimitero. I responsabili del cimitero adducono a cause esterne (le buone condizioni del corpo ad esempio) le ragioni di un tempo di permanenza così lungo, ma vent’anni sono veramente troppi!”.Favori o meno, lavori non ancora terminati e il ritrovamento di una necropoli antica, qualunque siano le ragioni che hanno reso il cimitero di Ceglie “inospitabile” per i defunti del rione, “Resta il fatto che Ceglie e la periferia rimangono abbandonate all’incuria delle amministrazioni – attacca Balice – Se avessimo ottenuto l’autonomia da Bari, ora non saremmo in questa condizione!”. E c’è chi, a detta dei manifestanti pro-autonomia, “Ora si pente di non aver votato a favore del distacco da Bari, quando tempo fa fu indetto un referendum popolare per decidere sulla questione”. Il referendum, che aveva lo scopo di sondare l’opinione pubblica dei rioni di Ceglie, Loseto e Carbonara sulla questione dell’autonomia, si concluse a favore di questa, ma non raggiunse un’affluenza popolare capace di influenzare adeguatamente le decisioni della politica. Traditi dalle istituzioni, i cegliesi hanno deciso di lottarci contro.  “Amministrazione! I vostri problemi non devono influire su di noi cittadini. Ora basta! Vogliamo i nostri diritti: essere sepolti nel nostro territorio e non in altri posti”. Questi ed altri slogan, sono comparsi sui cartelli, ieri tra la folla in piazza Santa Maria del Campo: a quanto pare la gente è stanca e non vuole più aspettare la manna che mai arriva dal cielo della politica.   E poi c’è chi si è divertito a prendere in giro i diretti interessati. Nella piazza sono stati affissi i necrologi del sindaco Michele Emiliano, del presidente della quarta circoscrizione Michele De Giuglio e di altri “diretti interessati” ai problemi che riguardano la questione dei “defunti senza posto”. “Dopo anni di continuo vessamento nei confronti della popolazione cegliese, è venuto a mancare lo sceriffo di Bari Michele Emiliano. – firmato – I cegliesi con immensa gratitudine al Padre Eterno”.    Nonostante l’esagerazione goliardica, i manifestanti hanno assicurato: “Noi non ce l’abbiamo con Emiliano. Le colpe dell’abbandono della periferia sono da ripartire anche alle vecchie amministrazioni, come quella di Simeone Di Cagno Abbrescia. Siamo stati abbandonati proprio da tutti, senza distinzione di partito – e minacciano – Per fare giustizia ci rivolgiamo alla stampa. Anche Fabio e Mingo di Striscia la Notizia si occuperanno presto di questo caso”.  La risposta dalla politica sembra però essere già arrivata. L’assessore ai lavori pubblici, Marco Lacarra, ha dichiarato: “A breve verranno ripresi i lavori che si erano interrotti al cimitero”. Ora chissà quanto bisognerà attendere prima che la situazione ritorni alla normalità e il cimitero sia nuovamente usufruibile dai cittadini.  Intanto la salma della defunta rimane in cappella, ma non per molto sembra. “Va bene la protesta – confessano i manifestanti – ma per questioni igieniche la salma non può rimanere per molto tempo in cappella: merita una degna sepoltura”.Un altro cegliese, nel frattempo, è stato sepolto ieri nel cimitero di Bitritto: i parenti hanno deciso per il rione vicino, perché lì hanno un’altra abitazione. Loro sono fortunati, ma dove andranno a finire i defunti degli altri cegliesi?
 
Mirko Misceo
  


Pubblicato il 19 Marzo 2011

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