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Centro unico di prenotazione, un miraggio e le agende sono chiuse. Anzi ermetiche

I vertici a luglio avevano promesso che entro un mese si risolveva tutto e s'attivava il CUP unico. Invece...

C’è poco da fare: le aziende sanitarie continuano a ignorare le indicazioni che arrivano dalla giunta Emiliano e le agende restano chiuse in molte prestazioni, visto che anche il Dipartimento regionale Salute dà direttive sull’attivazione del Centro Unico di Prenotazione federato della sanità pugliese pubblica e convenzionata, ma tutto resta nel bel mondo delle belle intenzioni. E così non si riesce a immettere nei singoli Centri di Prenotazione aziendali pugliesi le agende senza limiti di proiezione temporale, comprese quelle delle strutture convenzionate. Una vera iattura che resiste a denunce e interrogazioni. Il presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione, il consigliere ed ex assessore Fabiano Amati, non si dà per vinto. E non le manda a dire: <<Queste omissioni generano il fenomeno delle agende chiuse e quindi occultano la possibilità di conoscere e registrare le inefficienze e magari combatterle. A questo malcostume di organizzazione amministrativa occorre reagire, anche per evitare di diventarne complici>>.  Allora, consigliere Amati perchè non si sbloccano le liste di attesa? <<La storia è semplice. Dopo varie riunioni della Commissione per capire la mancata attivazione del CUP unico regionale, abbiamo capito che l’attuale sistema informativo è in grado di supportare il servizio di CUP federato, ma i vari direttori generali delle Aziende Sanitarie Locali non forniscono i dati, fatti di agende aperte, agende dedicate, agende dei privati convenzionati e per disciplina. Insomma, abbiamo scoperto la violazione di numerose norme e prescrizioni, nonostante numerosi inviti e intimidazioni con delibere e circolari. E tutto questo è risultato ancora una volta, oggi, nelle comunicazioni alla Commissione del Dipartimento Salute e Innova Puglia>>. Possibile che nessuno si muova, visto che in ballo c’è la salute di migliaia di cittadini pugliesi che non possono permettersi visite e analisi dai privati, a pagamento? <<A luglio scorso c’era stato assicurato che entro un mese si sarebbe risolto il problema, così da interrompere una sistematica turbativa del pubblico servizio. Per capire quale motivazione porta le Aziende Sanitarie a disattendere tutte le indicazioni, abbiamo deciso di riconvocare la Commissione sull’argomento, in una delle prossime sedute>>. Eggià, siamo a ottobre e ai piani alti della sanità pugliese continuano a non applicare -…fingendo di non conoscerle – le indicazioni sul CUP/unico federato della sanità pubblica e convenzionata, omissioni che generano le famigerate agende chiuse…e tanta povera gente senza parenti medici o politicanti aspetta due o tre anni per una visita specialistica oncologica a Bari, Foggia o Lecce. (Fradema)


Pubblicato il 1 Ottobre 2024

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