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Centrodestra ancora senza un candidato sindaco e centrosinistra alle prese con Laforgia

A Bari il fronte conservatore in attesa di ciò che a Roma si deciderà per Lecce, mentre tra i progressisti è a rischio l'unità della coalizione

Il centrodestra barese non ha ancora il nome su cui puntare effettivamente per tentare di vincere le prossime amministrative nel capoluogo ed in attesa di un tavolo romano che possa sbloccare la situazione di stasi e confusione in cui sono sprofondati i vertici locali dei partiti tradizionali del centrodestra (Fdi, Lega ed Fi), questi ultimi si limitano a ribadire che “il centrodestra barese si presenterà unito e compatto in tutte le elezioni comunali che interesseranno la prossima primavera sia Bari, sia gli altri sette Comuni della provincia, in modo particolare a Gioia del Colle, Putignano e Rutigliano che hanno una popolazione superiore ai 15mila abitanti”. Infatti, anche dopo l’ultimo incontro di ieri dei vertici provinciali baresi di Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega, Noi moderati e Udc, conclusosi con un nulla di fatto per l’individuazione del nome da presentare come candidato sindaco di Bari alle amministrative del 2024, dal centrodestra hanno nuovamente atto sapere con una nota che “l’unità della coalizione  è considerata prioritaria ai nomi di chi sarà chiamato a rivestire il ruolo di candidato sindaco, sui quali le cinque forze politiche convergeranno e sosterranno”, per poi concludere che l’incontro di ieri mattina è servito a “rinsaldare il centrodestra barese” ed a breve “seguiranno altri incontri che serviranno a entrare nel merito delle candidature”. Insomma, nel centrodestra la situazione barese sulla ricerca del nome da mettere a capo della coalizione alle amministrative del 2024, a volerla sintetizzare con una nota locuzione ironica anglosassone si direbbe: “If it were not so tragic, it would be laughable”. Ossia, tradotta nella nostra madre lingua, sta a significare che il “caso” politico del centrodestra barese “se non fosse così tragicosarebbe ridicolo”. Difatti, benché anche nell’altro capoluogo pugliese che andrà al voto la prossima primavera (Lecce) il candidato sindaco del centrodestra non è stato ancora scelto, però almeno l’individuazione della cerchia dei nomi da portare a Roma per la scelta è stata già fatta. Nomi recentemente resi noti e trattasi della ex senatrice Adriana Poli Bortone (area ex An), dell’ex eurodeputato Antonio Lisi (area Lega) ed il consigliere regionale Paolo Pagliaro (area centrista). Mentre per Bari il centrodestra non sembra ancora pronto neppure con i nomi da proporre per la candidatura a sindaco ai vertici nazionali del centrodestra. In realtà, qualche bene informato sostiene che nel capoluogo pugliese il centrodestra sta ancora giocando a carte coperte, perché non c’è ancora la disponibilità definitiva ad accettare la candidatura da parte degli interpellati. Ma, in effetti, qualche nome da portare a Roma all’attenzione dei vertici nazionali dei partiti della coalizione che sostiene il governo Meloni anche il centrodestra barese lo avrebbe. Ed uno di questi nomi potrebbe essere l’ex senatore fittiano barese di Forza Italia, Luigi D’Ambrosio Lettieri, uscito di scena – come si ricorderà – alle politiche del 2018, ma pronto a ritornare, se a chiedergli di guidare la “crociata” al Comune di Bari del 2024 fosse l’intera coalizione del centrodestra e, soprattutto, se a chiamarlo per condurre tale battaglia cittadina fosse direttamente la premier e leader di Fdi, Giorgia Meloni. Al momento, però, lo stallo barese del centrodestra – sempre secondo qualche bene informato – dipenderebbe dalla non ancora definita candidatura a sindaco del capoluogo salentino, dove l’eventuale designazione dell’esponente leghista Lisa o del centrista Pagliaro potrebbe spianare la strada a Bari al fittiano Lettieri. Diversamente nel capoluogo pugliese potrebbe profilarsi la candidatura a sindaco di un esponente gradito al partito del “Carroccio”. Nel centrosinistra barese, invece, le sorprese potrebbero giungere già il prossimo fine settimana, con l’assemblea dei soci dell’associazione politico-culturale guidata da Michele Laforgia, “La Giusta causa”, che si svolgerà sabato 18 Novembre, in vista dell’appuntamento del 20 successivo al tavolo del “campo largo” dei progressisti, dove il penalista barese ha già dato la disponibilità a candidarsi a sindaco per il dopo Decaro, ma senza passare dalle primarie, perché queste potrebbero essere oggetto di trucchi. Ipotesi, questa, malgradita dai Dem che entro la data dell’incontro dovranno stabilire se accettare il “niet” di Laforgia ed altri (compreso il M5S) alle primarie e, quindi, presentarsi compatti per stabilire un diverso criterio di scelta del candidato unitario della coalizione, oppure spaccare il fronte e, pertanto, andare divisi all’appuntamento elettorale delle amministrative. Lasciando così che a decidere il nome dell’eventuale candidato unitario di centrosinistra del turno di ballottaggio siano gli elettori baresi al primo turno, qualora il candidato sindaco del centrodestra non riuscisse nel “miracolo”, assai insperato, di una vittoria secca. Infatti, un centrodestra che dopo vent’anni di opposizione, a meno di otto mesi dal voto, a Bari non ha ancora un nome su cui puntare per vincere, è poco probabile che, anche con un centrosinistra diviso al primo turno, possa riuscire a vincere senza neppure andare ballottaggio. Ma queste sono solo ipotesi, che potrebbero essere smentite dagli eventi.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 14 Novembre 2023

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