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Centrodestra barese sempre più sfilacciato

Chi credeva che alle amministrative baresi del 25 e 26 maggio prossimo le sfilacciature politiche le avrebbe viste soltanto nella maggioranza di centrosinistra, che amministra ininterrottamente il capoluogo da dieci anni, dovrà ricredersi. Infatti, anche il centrodestra che, presentandosi compatto all’appuntamento elettorale delle amministrative, potrebbe questa volta sperare di vincere, rischia invece di presentarsi diviso sulla scheda, concedendo così un insperato vantaggio al candidato sindaco del centrosinistra, Antonio Decaro, che confiderebbe nella possibilità di vittoria proprio al ballottaggio, considerato che difficilmente la sua coalizione riuscirebbe ad ottenere la maggioranza assoluta dei consensi al primo turno. E ciò per le sfaldature presenti tra alcune frange importanti della sinistra barese che, in passato, sono state entrambe le volte, nel 2004 e nel 2009, parte integrante e fondamentale per la vittoria a sindaco di Michele Emiliano. Ma la coalizione di centrodestra che, se andasse compatta sulla scheda elettorale, approfittando di tale situazione potrebbe tentare con Domenico Di Paola di vincere già al primo turno, sembra invece anch’essa dilaniata all’interno da attriti, rivalità e polemiche politiche sempre più roventi, tra i “forzisti” dell’ex-ministro Raffaele Fitto e gli “alfaniani” del Nuovo centrodestra che fanno capo al neo-sottosegretario al Lavoro Massimo Cassano. Infatti, dopo aver perso invano un paio di mesi sulla questione delle primarie nel centrodestra per la scelta del nome da candidare a sindaco, sembrava che complessivamente l’intesa fosse stata trovata sulla candidatura Di Paola anche senza la celebrazione delle primarie. Però, nonostante l’intesa di massima sul nome del candidato sindaco,  le liti nel centrodestra continuano a fioccare in continuazione, soprattutto tra i rappresentanti di Fi e quelli di Ncd, e financo la suddivisione delle candidature alla presidenza delle 5 circoscrizioni di decentramento amministrativo diventano un utile pretesto di polemica, con conseguente minaccia di disimpegno dall’alleanza elettorale sul candidato Di Paola. Paventate minacce che non sono di certo sfuggite al coordinatore regionale di Ncd, Cassano per l’appunto, che ha subito rimarcato: “Non vorremmo trovarci di fronte ad una ‘rappresaglia’ per la mancata firma, da parte del Nuovo Centrodestra e di Impegno Civile per Bari, del documento precompilato sulla spartizione delle candidature alle presidenze dei municipi”. E, sempre Cassano, con la stessa nota ha pure fatto presente che: “Il Nuovo Centrodestra – è bene ricordarlo – aveva un proprio candidato sindaco ( ndr – Costantino Monteleone) cui è stato chiesto di fare un passo indietro alla ricerca di quel bene comune di coalizione e senza porre condizioni. Perché dopo i legittimi confronti abbiamo creduto nel progetto di rilancio dell’amministrazione cittadina che è stato illustrato da Di Paola, convinti che la nostra città abbia il diritto a rivendicare un futuro migliore”. Per chiudere l’intervento, poi, ponendosi un interrogativo: “E’ lecito chiedersi cosa ci sia sotto la strategia di Forza Italia. E se da un lato ci aspettiamo – dichiara inoltre il responsabile pugliese di Ncd – una puntuale e netta smentita su eventuali candidature alternative, dall’altra ci auguriamo che si ritorni a parlare seriamente del futuro di Bari e dei suoi cittadini. Questa volta davvero senza ulteriori perdite di tempo”. Difficilmente, però, le rivalità politiche e personali presenti nel centrodestra barese potranno essere sopite dall’appuntamento elettorale e dagli accordi che si potranno comunque raggiungere in questo periodo. Infatti, l’assenza nel capoluogo di una indiscussa leadership locale che metta tutti in fila senza litigare, almeno prima delle elezioni, è il vero problema irrisolto del centrodestra barese da quando, nel febbraio del 1999, è scomparso il leader di An, Pinuccio Tatarella. 

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 13 Marzo 2014

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