Cronaca

Centrodestra sempre più confuso sul candidato alla presidenza della Regione

Nella corsa pugliese per la successione al governatore uscente, Nichi Vendola, il centrosinistra deciderà domenica prossima, con le primarie, chi dei tre pretendenti alla candidatura di presidente della Regione (Michele Emiliano, Guglielmo Minervini e Dario Stefano) guiderà la coalizione alle elezioni della primavera prossima. Invece, il centrodestra è sempre più confuso ed ai due nomi già in campo (Francesco Schittulli e Nino Marmo) per la guida della coalizione potrebbero aggiungersene anche altri nei prossimi giorni, ma ancora non si sa come dovrà essere scelto quello da presentare alle elezioni. Infatti, nel centrodestra pugliese c’è chi teme ormai, come la ex senatrice Adriana Poli Bortone, che anche la battaglia per le prossime regionali potrebbe essere un’altra gara praticamente persa ed ironicamente afferma: “Se qualcuno pensa che ormai tutte le regioni devono andare alla sinistra e che in Puglia per il centrodestra sia solo una gara a perdere, non ci resta che andare a votare domenica alle primarie del centrosinistra, almeno potremmo con il nostro voto scegliere il presidente ‘meno peggio’ per la Regione”, per poi chiedere, evidentemente, ai maggiori rappresentanti del centrodestra pugliese: “E’ questo che dobbiamo fare?” Retorico interrogativo, questo, a cui di certo nessuno dei vertici locali del centrodestra darà mai una risposta, ma che trova invece nei fatti la sua pratica deduzione, dopo l’ennesimo recente incontro, andato a vuoto, per l’individuazione del nome da contrapporre a quello del vincitore delle primarie del centrosinistra della prossima domenica. A tenere nell’incertezza il centrodestra pugliese è ancora una volta il partito di Angelino Alfano, che attraverso il proprio coordinatore locale, Massimo Cassano, ha preso tempo per la scelta definitiva, pur avendo già da tempo fatto presente che in linea di massima il Nuovo Centrodestra, alle prossime regionali, sarebbe orientato a sostenere la candidatura del presidente della Provincia di Bari, Schittulli per l’appunto, che è anche il leader dell’omonimo Movimento civico sorto alle provinciali baresi del 2009. Ora però, anziché confermare la scelta, il coordinatore pugliese di Ncd stranamente ha dichiarato: “Potrebbe esserci anche un candidato 
della Costituente popolare, formata da Ncd e Udc, però siccome ci sono altri partiti, tra cui Fratelli d’Italia e liste civiche, è giusto che tutti diano il loro nome” e, poi, nei prossimi giorni si sceglierà il candidato del centrodestra per la presidenza della Regione Puglia. Tale dichiarazione, resa dal senatore Cassano (Ncd), a margine del vertice odierno (ndr – ieri per chi legge) della coalizione di centrodestra a cui hanno partecipato i responsabili dei partiti ed i capigruppo e consiglieri regionali di Forza Italia, Nuovo Psi, Fratelli d’Italia, Movimento Politico Schittulli, Puglia prima di tutto e Nuovo Centrodestra, equivale a dire che non c’è ancora nulla di deciso per le prossime regionali, anche se al momento hanno proposto già la loro candidatura il presidente della Provincia di Bari, Schittulli (MpS), e il vicepresidente del consiglio regionale della Puglia, Nino Marmo (Fi). E, sempre Cassano, pur affermando di essere “sulla buona strada”, ha rilevato che “manca ancora qualche giorno” per l’accordo definitivo, “perché – ha precisato, inoltre, l’esponente pugliese di Ncd – noi abbiamo la priorità, in questa settimana, di coinvolgere anche l’Udc su un unico progetto. E vogliamo anche sapere dagli altri partiti se ci sono altri candidati in campo. Credo che nei prossimi giorni sicuramente avremo il candidato unico”. E, a proposito di primarie, Cassano ha pure detto che “non sono ancora definitivamente escluse, perché Forza Italia deve giustamente fare una riflessione su questo. Però, molti partiti ritengono che possano essere superate”.  
“Ncd – ha ribadito il suo coordinatore pugliese – ha questo importante appuntamento con l’Udc a Roma, in questa settimana, e mi sembra giusto aspettare questa Costituente popolare: tra domani e dopodomani si faranno i gruppi unici alla Camera e al Senato, e vogliamo discutere anche con loro”. E, poi, ha concluso: “Il nostro è un partito che già nel nome è portato nella coalizione del centrodestra e vogliamo convincere gli amici dell’Udc a seguirci in questo percorso”. Tutte precisazioni, queste di Cassano, che sono già state ripetute alla fine di altri precedenti incontri e che testimoniano il perpetuarsi delle incertezze all’interno di una coalizione, quella del centrodestra, che non riesce ancora neppure a convergere sul nome di un unico candidato per le regionali, né a darsi una strategia credibile per la scelta. Infatti, a detta di molti, nel centrodestra pugliese tutto procede ancora all’insegna dell’improvvisazione e dei personalismi. E, forse, neppure le recentissime e clamorose sconfitte del centrodestra alle regionali dell’Emilia-Romagna e della Calabria riusciranno a provocare un’inversione di tendenza, in Puglia, nel modo di procedere dei dirigenti politici di una coalizione che da dieci anni perde sistematicamente le principali e più importanti competizioni elettorali locali, pur avendo sempre vinto su base regionale, dal 1994, le politiche di Camera e Senato. Elementi, questi, che dimostrerebbero incontrovertibilmente il grave deficit politico del “post- Pinuccio Tatarella” nel centrodestra pugliese. Un deficit che, evidentemente, finora non sembra essere stato affatto colmato.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 25 Novembre 2014

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