Cronaca

C’era una volta un Udc forte in Puglia

C’era una volta un Udc forte in Puglia. Infatti, il partito di Pierferdinando Casini, l’Udc appunto, agli inizi del Duemila rappresentava in molte realtà pugliesi addirittura la terza forza politica locale, a cominciare dal Comune di Bari, dove per un certo periodo, tra il 2001 ed il 2003, il gruppo consigliare del nuovo scudocrociato poteva contare su un numero di consiglieri persino superiore a quello di An, costituendo di fatto la seconda forza politica di maggioranza nel centrodestra, dopo Forza Italia. Comunque, quando nel 2001 il leader del Cdu, Rocco Buttiglione, e quello del Ccd, Casini per l’appunto, decisero di unirsi a livello nazionale sotto un’unica bandiera, e quindi di dar vita alla fusione dei simboli, ma soprattutto delle truppe che le rispettive formazioni politiche, nate nel 1994 dalla diaspora della vecchia Dc, erano riuscite a mantenere fino ad allora, l’Udc pugliese contava su una percentuale di forza elettorale a due cifre non soltanto a Bari città ed in provincia, ma anche in altri grandi centri della regione. E, come è noto, fino alle ultime politiche del 2008 il partito di Casini e Buttiglione è sempre riuscito in Puglia a mantenere notevoli voti e cospicue presenze in quasi tutte le maggiori istituzioni locali, a cominciare dalla Regione e dal Comune capoluogo. Alle politiche del 2008 infatti la Puglia, nonostante non riuscì a dare all’Udc alcun seggio a Palazzo Madama, perché per pochi voti non raggiunse la necessaria soglia dell’otto per cento, risultò ancora una delle cinque o sei regioni italiane in cui il partito dello scudo crociato era riuscito a raccogliere una considerevole percentuale di consensi, tanto che Casini stesso, considerando la Puglia una delle roccaforti sicure per il suo partito, aveva riservato i primi due posti della lista alla Camera per le candidature del segretario e del presidente nazionale, vale a dire Lorenzo Cesa e Buttuglione, che difatti furono eletti alla Camera senza problemi, visto che scattarono pure altri due candidati, il leccese Salvatore Ruggeri ed il foggiano Angelo Cera, presenti rispettivamente al terzo ed al quarto posto della lista. Però, dalle amministrative del 2009 in poi, per lo scudo crociato di Casini in Puglia è iniziata una lenta ed inesorabile agonia, al punto che alle comunali di Bari l’Udc non andò oltre il 2,4% dei voti, con un solo seggio ottenuto grazie all’apparentamento con il centrosinistra nel ballottaggio. Ed anche nelle provinciali baresi ottenne un solo rappresentante grazie al fatto che il proprio candidato presidente era riuscito a superare la soglia minima per l’elezione in consiglio del 5% grazie al sostegno di un’altra lista,quella di “Io Sud” di Adriana Poli Bortone. Ora però in Puglia, per le politiche del 24 e 25 febbraio prossimo, Casini per la  lista dell’Udc alla Camera sembrerebbe che abbia cambiato strategia rispetto alle precedenti politiche del 2008, in quanto l’allora rappresentanza barese del partito, il deputato uscente Salvatore Greco, finì al quinto posto dell’elenco dei candidati, posizione che difatti non  consentì a quest’ultimo di essere riconfermato, mentre adesso al rappresentante barese del partito è stato assegnato un posto alto nella classifica dei candidati,visto che il segretario provinciale di Bari, Filippo Barattolo, è stato piazzato in terza posizione, a ridosso dei deputati uscenti Cesa e Cera, rispettivamente primo e secondo della lista. La scelta di Casini, questa volta, evidentemente punta a voler favorire nel partito l’elezione di un barese, Barattolo appunto, per riequilibrare forse gli assetti interni all’Udc pugliese che, con le quasi scontate riconferme di Ruggeri al Senato nella lista Monti e Cera nella stessa lista Udc della Camera, sarebbero troppo sbilanciati a favore delle provincie di Lecce e Foggia. Questa potrebbe essere una delle ragioni che hanno indotto Casini a puntare sulla candidatura al terzo posto alla Camera di un barese. Però, secondo qualche addetto ai lavori, la vera motivazione di avere Barattolo tra i candidati di punta dell’Udc in Puglia potrebbe essere un’altra. Infatti, sempre secondo lo stesso addetto ai lavori, Casini nel barese potrebbe non essere più interessato a rastrellare consensi nell’area centrista ex democristiana, ritenendo forse che nel barese non ci siano più molti margini di recupero di quei voti per l’Udc, ed allora potrebbe aver pensato da tempo di affidarsi all’ex socialista Barattolo per recuperare nuovi consensi al partito dalle fasce elettorali del vecchio Psi che, al tempo in cui Barattolo militava nel Partito socialista, in Terra di Bari era una forza consistente e concorrente della Dc. D’altronde nel 2010 proprio Barattolo, da commissario provinciale dell’Udc, ha dimostrato, con l’elezione di Peppino Longo alla Regione, che i voti degli ex socialisti passati nell’Udc sono forse più consistenti di quelli degli ex democristiani presenti nell’Udc, che non riuscirono neppure a far vincere l’ex Dc Marcello Vernola in corsa nella stessa lista. Ma questa è solo un ipotesi. Però, potrebbero essercene anche altre sulla scelta di Casini per Barattolo, come ad esempio quella che lo stesso Casini abbia compilato la lista dei candidati  solo per meriti. E di meriti Barattolo per Casini forse ne ha tanti. Non soltanto politici.               

Giuseppe Palella


Pubblicato il 26 Gennaio 2013

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