Cronaca

Cercasi struttura adeguata che riunisca gli uffici e le sedi dei tribunali

L’attuale, drammatica situazione dei Palazzi di Giustizia nel capoluogo pugliese, è sotto gli occhi di tutti. Magistrati, avvocati e dipendenti, già nel 1989, con la soppressione delle Preture, e la conseguente introduzione del giudice unico, si trovavano ad operare quotidianamente in una situazione difficilissima. Oggi la situazione peggiora maggiormente, poiché a causa dell’abolizione delle sezioni distaccate di tribunale, e del carico di lavoro della magistratura, chiunque può rendersi conto di quale sia la condizione in cui versano le aule di giustizia.

Di questo si è parlato a Bari, nell’Aula Magna della Corte di Appello, sita al terzo piano in piazza De Nicola. Durante un incontro-tavola rotonda, tenutosi nel pomeriggio di venerdì, sono intervenuti nomi illustri del settore, tra cui: l’avvocato Nicola Zanni, Presidente dell’Associazione Avvocati Ora, gli avvocati Mario Spinelli e  Gaetano Sassanelli, rispettivamente Presidenti della Camera Civile e Penale di Bari, l’avvocato Anna Losurdo, Consigliere dell’Ordine degli avvocati di Bari, intervenuta in sostituzione dell’avvocato Giovanni Stefanì, il dottor Ettore Cardinali, Presidente della giunta Distrettuale dell’ANM (Associazione Nazionale Magistrati) di Bari, e l’avvocato Marco Lacarra, Assessore ai lavori pubblici per il Comune di Bari. Il dibattito è cominciato parlando dell’’introduzione delle sezioni distaccate di tribunale, avvenuta nel 1998, e fatta senza tener conto delle implicazioni economiche, come ha spiegato l’avvocato Losurdo. Il palazzo di via Nazariantz è stato molte volte oggetto di perizie e dibattiti, ma la vicenda più emblematica, ha riguardato il sequestro dell’immobile da parte della magistratura penale, con facoltà d’uso dello stesso. Significa che i giudici penali, a causa delle gravi carenze strutturali dell’immobile, tra cui infiltrazioni (di acqua e non) e crepe, hanno posto sotto sequestro quei locali dove essi stessi continuano ancora a recarsi quotidianamente a lavoro. Inoltre, meno discusso ma altrettanto grave, è il problema dei parcheggi che riguarda la Procura, da un mese circa, infatti, davanti al tribunale penale, è stato aperto un cantiere per la realizzazione del tanto agognato ponte dell’asse nord-sud, una nuova strada che dovrebbe ridurre il traffico in città, ma che per il momento è solo fonte di disagi, in quanto, con dei lavori in corso, che non si ha nemmeno idea di quando potrebbero finire, non è neppure stata presa in considerazione l’idea di prospettare una soluzione alla questione della carenza di posti auto, prima che questi lavori cominciassero. La situazione però è insostenibile, in quanto il Ministero della Giustizia, con i soldi dei contribuenti, paga lauti canoni di locazione per l’utilizzo di quella struttura inadeguata, fatiscente, ed oggi anche sprovvista di parcheggi. Così, spiega l’avvocato Sassanelli, non è neppure possibile considerare l’idea di trasferire gli uffici presso altra sede, poiché tutti gli altri stabili sono risultati inadeguati. Infatti, periodicamente, tornano in auge palazzi più o meno abbandonati, quali il palazzo dell’ex istituto nautico (sviluppato su tre piani), il palazzo dell’ospedale militare, le aule della ex scuola elementare di piazza De Nicola, dove prima si trovava la sede della Corte di Appello, mentre la scelta più funzionale sarebbe quella di accorpare le sedi. L’avvocato Spinelli, ha precisato che l’Agenzia del demanio nel 2008, attraverso una delibera della commissione di manutenzione ha approvato il piano finanziato dal Ministero della Giustizia con 5 milioni di euro, che prevedeva il rifacimento dell’impianto elettrico del palazzo di piazza De Nicola, ormai obsoleto, e la ristrutturazione degli ascensori. Nel 2010, dopo la modifica del progetto originario da parte dell’Agenzia del Demanio, le opere previste non sono più state realizzate a causa del parere sfavorevole del Ministero che riteneva di non poter effettuare dei lavori così specifici senza interrompere l’erogazione di un servizio pubblico ed essenziale quale quello fornito dal palazzo di giustizia, senza considerare che le opere di miglioramento sarebbero state apportate “step by step”, ovvero in maniera graduale.

L’unica soluzione più logica e sensata, approvata anche dalla commissione di manutenzione, è stata quella che ha prospettato per gli uffici giudiziari una sede unica, in effetti nessuno si spiega ancora come mai permanga questa tragica situazione.

 

Anna Deninno

 


Pubblicato il 29 Ottobre 2013

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio